lunedì 6 aprile 2009

G20: Un bilancio

Il G20 è stato presentato dalla stampa di mezzo mondo come un grande successo diplomatico ed economico in grado riportare il pianeta sulla via della crescita e dello sviluppo.

I 29 punti del comunicato conclusivo se letti nella loro interezza mostrano invece una realtà ben diversa.

Di tutte le decisioni prese al G20 le più significative riguardano i fondi internazionali stanziati per combattere la crisi economica. Per capire esattamente di quanti fondi si tratti e di chi li dovrebbe sborsare, riporto sotto uno schema molto chiaro pubblicato dal Financial TImes:



Una delle prime cosa che balza agli occhi riguarda il favoleggiato stimolo fiscale congiunto che dovrebbe raggiungere i 5 trilioni di dollari entro la fine del 2010: esso è solo un ologramma. Nei suddetti 5 trilioni sono stati conteggiati tutti gli interventi fatti dai vari paesi nel corso degli ultimi due anni oltri a dei supposti, ma non meglio specificati, interventi futuri.

Per arrivare a determinare la cifra di 5 trilioni sono state prese le proiezioni dell'FMI sull'aumento del deficit fiscale nei paesi del G20 - considerando un periodo che va dal 2007 al 2010 - e li si è divisi per il PIL previsto nel 2010. Come risultato di questa operazione sono saltati fuori i famosi 5 trilioni.

In quest'ottica, le dichiarazioni entusiaste su un coordinato stimolo globale, definito nel comunicato conclusivo del G20, come il più imponente della storia, sono fortemente ambigue. Sembrano pensate appositamente per dare ad intendere che vi sia stato, durante il meeting di Londra, un impegno solenne ad aprire il portafoglio per stimolare fiscalmente l'economia planetaria. In realtà si è trattato semplicemente di alcuni generici auspici. Tutto per la gioia di paesi come Francia e Germania che di ulteriori interventi, al momento, non sembra proprio vogliano sentir parlare.

Il denaro concretamente messo a disposizione per stimoli fiscali dal G20 è pari a zero.

Un altro capitolo fondamentale riguarda l'aumento dei fondi messi a disposizione dell'FMI. Ad esso sono stati promessi 1,1 trilioni di dollari complessivi. Una cifra che appare di certo consistente.

Va detto innanzitutto che ho sempre ritenuto inevitabile un aumento dei suddetti fondi. Osservando il diagramma riportato sotto si capisce immediatamente perché.


L'organismo preposto all'erogazione di prestiti alle nazioni in difficoltà è sempre stato, dal termine della seconda guerra mondiale in avanti, l'FMI. I paesi emergenti si trovano ad attraversare un periodo di stenti a causa della stretta creditizia globale e del ridotto accesso al finanziamento privato - conseguenza di una fuga di massa dei capitali. Il 74% dei prestiti ricevuti dalle nazioni emergenti, stimati complessivamente in 4,9 trilioni di dollari, è stata erogata dalle banche della vecchia Europa. Come si vede nello schema riportato sopra, esse sono particolarmente esposte nei confronti dei paesi dell'est.

Quei paesi vanno salvati in qualche maniera. Non tanto per una qualche forma di generosità, ma principalmente per impedire che il sistema bancario dei grandi paesi dell'Europa dell'ovest collassi su se stesso.

A questo scopo sono stati aumentati i soldi a disposizione del Fondo monetario internazionale.

250 miliardi di dollari erano già stati messi a disposizione: 100 dal Giappone e altri 100 dall'Unione Europea (i restanti 50 non ho ancora capito da dove dovrebbero arrivare anche se Brown ha citato la Cina tra i fornitori di denaro). Il G20 ha inoltre promesso di fornire ulteriori 250 miliardi sotto forma di NAB (New Arrangements to Borrow). I NAB sono un tipo di finanziamento straordinario a cui l'FMI è in grado di ricorrere chiedendo fondi, sotto forma di prestito, a 26 dei paesi membri. Vennero introdotti come forma di finanziamento nel 1998 dopo che la crisi messicana del 1994 e quella asiatica del 1997 ne evidenziarono la necessità.

Dei 500 miliardi presenti nel comunicato del G20 insomma, 250 erano già stati concessi mentre gli altri sono sostanzialmente solo una promessa (al momento).

Altri 100 miliardi sono stati garantiti all'FMI, attraverso il sistema delle Multilateral Development Banks la cui missione principale è quella di fornire prestiti a lungo termine e basso interesse ai paesi del terzo mondo.

In questo caso di tratta di qualcosa di più concreto rispetto ad una semplice promessa futura.

Lo stesso si può dire del capitolo più interessante tra tutti i finanziamenti promessi dal G20: l'emissione di 250 miliardi di dollari sotto forma di SDRs. Gli SDRs sono pezzi di carta che l'FMI è in grado di stampare dietro concessione dei paesi membri. Si tratta di un specie di valuta sovranazionale che garantisce la possibilità a chi la riceve di poterla convertire in una delle valute del paniere di riferimento - yen, dollari, euro e sterline. 250 miliardi di dollari in SDRs possono teoricamente, essere convertiti con 250 miliardi di dollari o l'equivalente in euro, yen, sterline. Soldi stampati ma che in definitiva, equivalgono a denaro vero. Una forma di quantitative easing su scala globale.

Anche in questo caso si tratta di prestiti che il fondo può concedere ad una nazione richiedente.

Gli ultimi 250 miliardi sono stati promessi dal G20 per il finanziamento degli scambi commerciali. La cifra dovrebbe essere erogata attraverso agenzie di credito all'export, agenzie di investimento e attraverso la Banca Mondiale. Il crollo del finanziamento degli scambi commerciali, scatenatosi nell'ultimo anno si è riflesso pesantemente sul livello generale di attività economica. Come mostra l'indice del baltico riportato sotto - un indicatore del livello degli scambi via mare - vi è stato un tracollo degli scambi dall'estate del 2008 in avanti.





Il crollo è in parte dovuto al prosciugarsi del credito concesso dagli istituti alle società di trasporto marittimo e quelle che si occupano di import/export. Senza credito le merci non vengono spedite, dato che chi vende ha normalmente bisogno di una garanzia di pagamento fornita dal sistema bancario sotto forma di una "lettera di credito". Molti carichi hanno quindi finito col rimanere nei porti ad invecchiare.

L'indice del baltico è leggermente risalito all'inizio di quest'anno, ma ultimamente ha ricominciato la sua discesa. Mantenere una linea di credito disponibile per finanziare gli scambi è fondamentale per sostenere la produzione. Per questa ragione i 250 miliardi promessi dal G20 sono stati accolti con profondo entusiasmo. Molti sono arrivati ad affermare che senza di essi il meeting si sarebbe risolto in un nulla di fatto.

Al momento però, il denaro effettivamente messo a disposizione dai 20 grandi per il "trade financing" ammonta ad una cifra compresa tra i 3 ed i 4 miliardi di dollari. Dei 250 miliardi promessi come rivela il Financial Times, solo 25 verrebbero da fondi nuovi. La somma rimanente giungerebbe da un semplice ri-allocamento di fondi già presenti nei budget governativi. Inoltre si tratta di denaro che sarà (?) erogato nel corso dei prossimi due anni, quindi senza che vi sia un reale impatto sull'anno in corso.

Per riassumere: del favoleggiato 1,1 trilione di dollari fornito all'FMI, ben poco denaro è stato realmente erogato. Per la maggior parte si è trattato di spostamenti di fondi da una parte all'altra, di promesse o di semplice stampar di moneta.

Intendiamoci. Sono convinto che parte delle promesse fatte verrà concretamente mantenuta, non foss'altro per salvare le banche Europee invischiate nelle economie emergenti. Allo stato attuale però, va preso atto che ci si trova di fronte ad una grande mole di annunci con poca sostanza alla base.

Fondi a parte il resto è stato un cumulo di nulla.

Vi è stato l'impegno a non adottare misure protezioniste e a non svalutare le valute in maniera competitiva. Come tutto ciò si possa sposare con il taglio del tasso di interesse a zero da parte di mezzo mondo e con il quantitative easing globale, due pratiche che hanno fatto crollare ad esempio il valore della sterlina, non è chiaro. Viene anche richiesto, ai paesi che hanno sottoscritto il comunicato conclusivo del G20, di rivolgersi al WTO nel caso qualche nazione adottasse ugualmente misure protezioniste. Esattamente quello che accade tutt'oggi.

Si è trattato insomma, del classico impegno a parole che nulla ha aggiunto e nulla ha tolto.

I paesi del G20 hanno anche deciso di implementare l'FSB (Financial Stability Board) un organismo che dovrebbe sostituire l'FSF (Financial Stability Forum) presieduto da Mario Draghi. All'FSB verrebbero concessi ampli poteri mettendolo in condizione di intraprendere azioni sanzionatorie nei confronti dei paesi che "non collaborano" e dei paradisi fiscali, di regolamentare le forme di compensazione per i vertici delle grandi corporation (con particolare riferimento alle banche), di supervisionare i livelli di capitalizzazione degli istituti di credito impedendo il prodursi di eccessivi livelli di leverage, di regolare le società che rappresentano un rischio sistemico - hedge funds in primis - e l'operato delle agenzie di rating.

Nel tempo libero dovrebbe fare anche un altra cosa:

spingere chi determina le regole standard per i bilanci a lavorare assieme ai regolatori e ai supervisori per un miglioramento degli standard di valutazione in modo da arrivare a stabilire un insieme di regole globali di bilancio che siano di alta qualità

E tanto per dimostrare la determinazione a rispettare gli impegni del G20, non appena il mark to market è stato (di fatto) sospeso negli USA, i ministri delle finanze UE, a partire da Tremonti (ma non solo), hanno cominciato a esercitare pressioni sullo IASB (International Accounting Standards Board) perché anche vecchio continente, seguendo l'esempio statunitense, arrivi a consentire alle proprie società di essere "creative" durante la compilazione dei bilanci.

L'argomentazione principale avanzata a supporto di un cambiamento delle regole è stata: "se lo fanno gli USA e noi no, poi le nostre aziende si trovano in svantaggio".

Non fa una piega.

Con questo ragionamento ci siamo giocati l'intera economia del pianeta, inseguendo le trovate malate di un gruppo di apprendisti stregoni che nessuno ha bloccato mentre trasformavano le nostre economie in un gigantesco schema di ponzi. Finché essi facevano soldi, tutto bene. Il resto del mondo si è uniformato al modello imposto postulando - tra le altre cose - che in caso contrario si sarebbe trovato in una condizione di svantaggio competitivo.

A questo punto perché non arriviamo a pagare i lavoratori europei 100 dollari al mese come quelli cinesi e la facciamo finita una volta per tutte?

Quello delle regole di bilancio è solo un esempio del nulla che ruota intorno alla creazione del famigerato FSB.

Al vertice di Londra è stato concesso un contentino a Francia e Germania. Il G20 si è impegnato a combattere i paradisi fiscali, terreno di scontro tra i due paesi Europei e la Cina. Quest'ultima era inizialmente preoccupata dalla possibilità che Macao ed Hong kong rientrassero nella lista nera dei paradisi fiscali. Alla fine la Cina si è arresa, arrivando a promettere che le due regioni regioni si conformeranno alle regole internazionali entro un anno ed assicurando così, la cancellazione di entrambe dalla lista nera pubblicata dall'OCSE a fine meeting.

Anche ad altri 35 paradisi fiscali è stato dato un anno di tempo per adeguarsi alle regole internazionali. Se non dovessero provvedere a riguardo "i membri dell' Ocse decideranno sanzioni, che non sono state ancora studiate, ma che dovrebbero prevedere la sospensione di tutti gli aiuti economici".

Mi auguro che le sanzioni non si limiteranno alla sospensione degli aiuti economici. Si tratterebbe di una grande farsa. I paradisi fiscali generalmente non hanno, per ovvie ragioni, grande necessità di aiuti.

La lotta ai paradisi fiscali, la supervisione delle agenzie di rating e degli hedge funds, il controllo sugli stipendi dei manager. Si tratta di una moltitudine di annunci che sembra rivolta ad una popolazione livida nei confronti di banchieri e finanzieri. Una popolazione che pretende un cambiamento reale e questo cambiamento e stato consegnato sotto forme di tante parole generiche vergate su un pezzo di carta.

Tutto è stato demandato all'inesistente FSB.

Se mai l'FSB verrà fatto e se avrà davvero questi incredibili poteri se ne riparlerà.

Per il momento, a questo riguardo, ci sono state consegnate solo tante "parole parole parole".