lunedì 14 aprile 2008

The Story so Far... (prima parte)

Questa è una storia potrebbe cominciare tanto, tanto tempo fa con l'affermarsi dell'oro come bene principale di scambio. Oppure potrebbe partire dal fallimento dei banchieri fiorentini nel 1346 o con l'istituzione della prima banca centrale nel 1694 in Inghilterra. Potrei parlare della crisi economica del 1907 negli Stati Uniti che condusse all'istituzione della Federal Reserve nel 1913 o degli accordi di Parigi del 1915. Ognuno di questi argomenti meriterebbe di essere approfondito e raccontato nel dettaglio. Ognuno di essi e legato in qualche maniera alla situazione economica attuale, ma dato che una narrazione esaustiva richiederebbe la scrittura di un libro mi limiterò a partire dal 1 luglio del 1944 data in cui, in una piccola città del New Hampshire chiamata Bretton Woods, i maggiori economisti e politici del mondo si riunirono proveniendo da 44 differenti paesi per ridefinire il sistema economico mondiale.


Due piani vennero presentati a questo scopo. Il primo dal capo della delegazione inglese un tale John Mayanard Keynes il secondo dal capo della delegazione americana Harry Dexter White. Il piano di Keynes prevedeva una camera di compensazione a cui avrebbero dovuto partecipare tutti i paesi membri con quote che dipendevano dal valore commerciale dei suddetti paesi ,calcolati però sulla media degli ultimi 3 anni e la compensazione sarebbe avvenuta tra i debiti e i crediti attraverso una moneta creata appositamente per lo scopo il Bancor. Il piano di Keynes non era molto favorevole ai paesi creditori, mentre tendeva ad aiutare quelli debitori con lo scopo evidente di raggiungere una certo equilibrio economico tra i vari soggetti.


Ovviamente in quel momento il pezzo da 90 era rappresentato dagli Stati Uniti, che stavano uscendo dalla seconda guerra mondiale come il paese creditore per eccellenza. Sotto pressione della delegazione americana il piano di Keynes venne rigettato e venne implementato quello di White. Dal 1944 al 15 agosto del 1971 il piano di White uscito dagli accordi di Bretton Woods resse.


Che cosa prevedeva?


In soldoni gli Stati Uniti diventarono la banca centrale del mondo. Il dollaro venne imposto come moneta di riferimento dell'intera economia mondiale. Dietro di esso resisteva ancora l'oro del quale gli Usa si impegnavano a mantenere ingenti riserve. In base ad esse stampavano dollari al valore di cambio fisso di 1/35 di oncia per dollaro, cioè gli stati (ma solo essi, i comuni cittadini non potevano più farlo da decenni) potevano rivolgersi al tesoro americano e convertire 35 dollari di carta per un oncia d'oro. Tutti gli altri paesi promisero che avrebbero ancorato al valore del dollaro la loro moneta istituendo così un sistema di cambi fisso, in cui le monete non erano libere di fluttuare.


Bisogna sapere che all'epoca era comune svalutare competitivamente la propria moneta come fa la cina oggi ad esempio, ma la pratica venne progressivamente considerata deleteria sia per l'equilibrio economico e politico globale sia per le distorsioni che generava all'interno dei paesi che ne facevano ricorso.


Bretton Woods crollò quando in seguito alle spese per la guerra in Vietnam e ad una politica economica allegra gli Stati Uniti barando (come sempre succede con le banche in regime di gold standard del resto) stamparono più dollari di quanto oro avessero a disposizione. Storicamente le banche han sempre stampato cartamoneta, all'incirca per 10 volte il valore dell'oro che detenevano, ma l'america superò ogni precedente. Si stima che a Fort Knox (la cui situazione attuale rimane sconosciuta dato che neanche il congresso americano ha il potere di sapere quando oro rimanga in quei forzieri) gli Usa conservassero 200000 tonnellate di oro, ma che giunsero a stampare dollari per l'equivalente di 75000000 di tonnellate.


Una volta che gli altri stati si resero conto della truffa, a partire dalla Francia di De Gaulle, cominciarono a prendere tutti i dollari che gli capitavano per le mani e a chiederne la conversione in oro, finché Nixon nel 1971 non fu costretto ad annunciare pubblicamente il fallimento tecnico dell'America e a considerare decaduti gli accordi di Bretton Woods.


Pochi anni dopo gli accordi di Bretton Woods, nel 1946, Keynes morì. Qualche anno dopo anche le sue teorie in fatto di economia iniziarono a cadere in disgrazia. Come sempre accade quando una teoria viene assunta a religione e applicata in maniera costante e acritica essa dimostrò tutti i suoi limiti. Senza ritenermi un esperto di Keynes la sua frase più celebre “nel lungo periodo saremo tutti morti” racchiude consapevolmente o meno il fatto che non si può abusare di una certa medicina in maniera continuativa senza che questo generi delle sgradevoli conseguenze, ma che essa andrebbe somministrata per i brevi e necessari periodi.


La conseguenza venne chiamata stagflazione, il cancro che aggredi l'economia durante gli anni 70.


In pratica si tratta di un periodo di stagnazione economica che secondo la teoria Keynesiana dovrebbe condurre ad un abbassamento dei prezzi, ma che invece si caratterizza per una marcata inflazione. Con la comparsa della stagflazione la stella di Keynes si affievolì progressivamente, mentre prese a brillare quella di Friedrich von Hayek.


Austriaco di nascita, Hayek aveva vissuto la sua giovinezza durante uno dei più terribili periodi di inflazione della storia (la repubblica di Waimar e l'iper inflazione austriaca degli anni 20), vedendo coi suoi occhi le conseguenze a cui essa può condurre. In quei tempi era solito riunirsi per discutere di economia in piccolo caffè viennese alla presenza di un altro importante esponente di quella che verrà poi conosciuta come la scuola Austriaca di economia: Ludwig von Mises. Nel 47 si racconta che per resistere alla imperante teoria Keynesiana venne organizzata in Svizzera a Mont Perlin una conferenza a cui parteciparono 39 celebri economisti. Tanto per nominarne alcuni Hayek, Mises, Popper e un giovane Milton Friedman. Ancora oggi il caffè in Svizzera in cui essi si riunirono e da cui si racconta Mises se ne andò furioso dopo aver dato a tutti del socialista, mantiene l'arredamento dell'epoca.


I frutti di questo incontro matureranno poi nel corso del resto del secolo.


Lungi dall'essere socialista la teoria economica di Hayek è invece molto simile a quella imperante tutt'ora. Liberismo ed individualismo sfrenato, libero mercato come forza dominante dell'economia con la minima interferenza possibile da parte degli stati e spiegazione del ciclo economico che imputa ad espansioni artificiali del credito grazie ai bassi tassi di interesse le fasi di boom economico.


Ovviamente questa offerta eccessiva di denaro dovuta ai tassi bassi genera inflazione. Inizialmente essa di concentra in alcuni settori dato che gli investitori come un branco di buoi si gettano tutti sugli stessi beni (sono quelle che vengono chiamate bolle economiche) e si verificano anche pessime allocazioni di denaro cioè avendone tanto a disposizione esso viene investito in progetti assurdi e dai ritorni improbabili solo perché il clima di euforia e di prezzi crescenti da l'illusione di un mercato robusto.


Successivamente se non viene frenata con l'aumento dei tassi di interesse, l'inflazione finisce col diffondersi a tutti i beni esistenti sul mercato erodendo e dissanguando poco alla volta la gente comune, i lavoratori di cui è costituito un paese e sui quali una vera economia si basa.


Le strade per risolvere la situazione sono due.


Un aumento dei tassi che produce una diminuzione del denaro circolante, il che di conseguenza tende a sgonfiare le varie bolle rendendole non più economicamente convenienti. Chi ha dei crediti inizia a pretendere che gli vengano ripagati i soldi che gli spettano dato che il denaro in giro scarseggia.


Chi ha dei debiti si ritrova preso nella morsa di valori azionari e dei beni calanti e di debiti che devono essere saldati immediatamente. Se la spirale deflattiva di distruzione monetaria non si ferma, si arriva a quel che accadde nel 29, in cui la capacità produttiva americana era solida, ma il denaro in circolazione era sparito mangiato dalle speculazioni e dai crolli della borsa. Senza di esso la gente non poteva spendere e comprare , mantenendo così in funzione il comparto produttivo.


Il disastro.


La soluzione inventata da Keynes all'epoca fu di mettere in qualche maniera e soldi nelle mani della gente. A costo di farli assumere dal governo e impiegarli per scavare buche e poi riempirle, per poi scavarle di nuovo. Scherzando propose anche di riempire di denaro delle bottiglie e nasconderle in giro per la nazione e indire una gigantesca caccia al tesoro.


Il problema grosso è che allora esisteva il gold standard anche per i singoli cittadini. Le banche dovevano avere dell'oro nelle loro riserve per poter stampare una quantità equivalente di denaro che poi poteva essere convertita nuovamente in oro qual'ora una persona fosse andata in banca a richiederlo. La moneta non poteva essere stampata a ruota libera. La cosa venne risolta da Roosvelt nel 33 quando requisì l'oro di tutti i cittadini americani e gli regalò tanti pezzettini di carta come rimpiazzo. In ultima analisi però fu la seconda guerra mondiale e le spese di guerra finanziate dai paesi partecipanti a cui gli Stati Uniti vendevano i loro prodotti a farli uscire dal periodo di crisi.


Il secondo modo di combattere una spirale deflattiva è aumentando l'inflazione, cercando di monetizzare le perdite, in altri termini creando abbastanza denaro da permettere ai debitori di pagare i lori debiti. Questa creazione di denaro svaluta l'entità del debito facendo contemporaneamente precipitare il valore della moneta e generando un iper inflazione. E' quello che accade in Germania negli anni 20 durante la repubblica di Waimar altrimenti detta l'economia della cariola, dato che la cariola era diventata il portafoglio medio tanto velocemente perdeva di valore il denaro. L'iper inflazione potrà magari salvare gli speculatori, ma per la popolazione è devastante e alla fine porta alla completa distruzione della moneta.


Nessuna delle due strade è indolore. Questo perché non esiste un sistema per risolvere una ecessiva espansione inflattiva senza che qualcuno alla fine paghi il prezzo. Ed il prezzo è storicamente dimostrabile, finisce sempre per essere pagato dalla popolazione.


Hayek in ogni caso non venne preso in grossa considerazione dal mondo accademico, l'unica università che accetto di concedergli una cattedra per l'insegnamento fu quella di Chicago. Essa divenne un vero laboratorio di teorie economiche e produsse uno stuolo di economisti che vennero poi conosciuti come Chicago Boys, il più famoso dei quali rimane a tutt'oggi Milton Friedman.


Ma come precedentemente detto ad un certo punto entra in gioco la stagflazione è con essa arrivò la rivincita di Hayek....


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