mercoledì 2 aprile 2008

Tutto bene a Bubble Landia

Sono successe diverse cose interessanti a BubbleLandia in questi giorni. A dimostrazione che l'intervento della Fed a supporto della Bear & Stearns è fondamentalmente illegale ed incostituzionale è dovuto intervenire il tesoro americano dichiarando formalmente in una nota di essere stato avvertito dell'intervento e di averlo approvato, offrendo piena garanzia per il prestito di 30 miliardi concesso dalla Fed alla JP Morgan. Tutto sulle spalle del resto della popolazione americana (come volevasi dimostrare), senza che l'appropriazione di fondi sia mai stata votata dal parlamento l'unico organo con il potere (ufficialmente) di autorizzare un operazione del genere.


Altro fatto che sta suscitando un certo scalpore è il sempre crescente numero di gente negli Stati Uniti che ricorre ai food stamps per riuscire a mangiare. La cifra ha toccato il suo massimo storico da quando il programma venne introdotto negli anni sessanta. I food stamps sono dei buoni pasto rilasciati dal governo americano per aiutare i più poveri e bisognosi. Una volta si trattava di pezzetto di carta rilasciati mensilmente ora si è passati a una tessera simile a una carta di credito che è possibile ricaricare. Gli stati più colpiti sono il Michigan in cui una persona su otto deve ricorrere ai food stamps e l'Ohio in cui la percentuale è di uno ogni dieci. Globalmente si è arrivati a 28 milioni di persone quasi il 10% degli abitanti degli interi Stati Uniti.


Ma non c'è di che preoccuparsi come dice Bush si tratta di un rallentamento dell'economia non si può ancora parlare di recessione.


Le banche nel frattempo continuano ad arrancare. L'UBS svizzera dopo aver ottenuto un iniezione di 19 miliardi lo scorso anno da fondi sovrano amici, ha dovuto dichiarare un perdita di 19 miliardi in questo quarto. Immagino la gioia dei fondi che hanno visto volatilizzare l'intero prestito concesso. La cifra però che molti fanno ritengono più significativa e la perdita al netto del valore azionario: 12 miliardi su un valore a bilancio di circa 36. E' un terzo del valore complessivo delle sue azioni.


L'UBS Dichiara che intende raggranellare 15 miliardi dai vari azionisti della banca per sopperire alle perdite. Vedremo quanto gli azionisti in questione saranno contenti e disponibili.


Nel frattempo la Lehman ha annunciato che venderà 3 miliardi in nuove azioni per rimpolpare i suoi esausti bilanci. Verrebbe da pensare che gli investitori si siano tenuti alla larga dalla cosa, invece sembra che la mossa sia stata talmente apprezzata da far aumentare l'offerta iniziale a 4 miliardi. In realtà l'offerta è rivolta solo a investitori istituzionali e non al piccolo investitore e viene reputata un espediente per ripagare alcuni importanti clienti dato che le azioni vengono diluite e cedute ad un prezzo di favore di 37 dollari.


Tutto bene a Bubble Landia.


I mercati hanno reagito in maniera positiva alle news. Le cose van talmente bene che come ci fa sapere un articolo del Telegraph la Fed sta studiando un piano di nazionalizzazione del reparto bancario come quello operato nei paesi scandinavi nei primi anni 90. Contrariamente a quello che avvenne con la crisi giapponese i paesi nordici riuscirono efficacemente a risolvere i loro problemi senza trascinarli per 17 e più anni. Nazionalizzarono le banche, azzerarono il valore delle azioni licenziarono con ignominia i manager che avevano condotto alla crisi. Alcune banche vennero fuse e le altre riportate lentamente in vita. Un piano del genere richiede però il pungo di ferro con gli azionisti e i buffoni che han gestito l'economia fino ad oggi.


Onestamente non riesco ad immaginarmi un piano del genere imposto da Bernanke e Paulson.


Reputo più credibile la proposta avanzata allo Stability Financial Forum a Roma lo scorso venerdì presieduto da Mario Draghi. Il Financial Times riporta che è stato proposto che i maggiori istituti finalmente dichiarino pubblicamente la situazione dei lori bilanci mostrando il valori di tutti i vari tipi di securities di cui sono imbottite e i modelli che hanno utilizzato per calcolarne il valore.


Sarebbe anche ora aggiungo io.


Una proposta che ha un minimo di senso per una volta, ma che rivela un risvolto interessante che in molti sospettavano. Le autorità di controllo del sistema bancario e dei mercati non hanno mai avuto la più pallida idea della situazione dei bilanci delle banche, ne peraltro mi pare siano mai state particolarmente interessate alla cosa. I discorsi degli ultimi giorni sul dare più potere di controllo alla Fed ed estenderli anche a banche di investimento come la Bear e la Lehman se analizzata è risibile.


In pratica la Fed in cui si vorrebbe accentrare tutti poteri sottraendone una parte alla SEC, avrebbe un potere di controllo grandissimo, se decidesse di utilizzarlo. I controlli però non sarebbero automatici. In definitiva se la Fed sentisse puzza di bruciato potrebbe andare a verificare e agire di conseguenza utilizzando potenti strumenti, ma non è tenuta a controllare lo stato dell'arrosto durante la cottura.


Se c'è una cosa che gli ultimi avvenimenti dovrebbero averci insegnato e che affidare il controllo delle banche ad altri banchieri non è una buona idea. Ma guarda caso i banchieri stessi non sembrano essere sfavorevoli a questa possibilità, preoccupati che vengano richiesti controlli realmente rigorosi dal congresso americano.



E proprio il congresso sembra che abbia finalmente deciso di gettare un po' di denaro anche ai tutti quelli con dei mutui in difficoltà e in maniera inaspettata ha annunciato una conferenza per mercoledì. Il piano dice il New York Times prevederebbe 200 milioni per espandere il servizio di consulenza per tutti quelli che rischiano di perdere la casa, 10 miliardi in obbligazioni esentasse alle amministrazioni locali con cui rifinanziare i mutui subprime, 4 miliardi concessi sempre ai governi locali per comprare case svendute all'asta e 15000 dollari di esenzione fiscale a chiunque compri una delle suddette case svendute o una casa nuova rimasta invenduta.


Dando un occhiata veloce ai numeri in questione mi viene da dire “Bruscolini” come si usa dire a Bologna. Qualche centinaio di miliardi contro una contrazione stimata in diversi trilioni.


Sono in molti a nutrire dubbi in questo piano. Sia per l'importo degli aiuti sia per il fatto che non è ancora chiaro chi potrà realmente beneficiarne. Probabilmente troppo pochi (bisogna comunque dimostrare reali garanzie e la possibilità di ripagare i prestiti di favore) per poter avere un reale impatto sulla situazione attuale.


Se guardaste un po' di Tv americana (specialmente Fox e CNBC) però vi rendereste conto che il futuro viene ancora presentato come roseo. La crisi immobiliare sta per arrivare al fondo (quando in realtà a fronte di prezzi inflazionati del 30% si è avuta una contrazione di circa la metà) e la Fed e il governo salveranno Wall Street quindi perché preoccuparsi. Comprate e investite tutti.


Anche oggi tutto bene a Bubble Landia.

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