mercoledì 14 maggio 2008

Le Banche sono fatte...

...Nel senso che riescono a stare in piedi solo grazie a continue dosi di cocaina. Il pusher lo conoscono tutti quanti e si chiama Federal Reserve. Prima di proseguire su questo argomento vorrei che deste un occhiata al grafico riportato qua sotto, solo assicuratevi di essere seduti prima di farlo.


Esso riporta il livello delle riserve del comparto bancario non prese in prestito. In altri termini riporta quello che viene chiamato “hard money”, denaro che rappresenti depositi e capitale vero delle banche. Tutto l'universo bancario può essere visto come un unica entità. Se una persona preleva dei soldi dal suo conto, diciamo 1000 euro, si presume che li spenderà per comprare qualcosa e che quei soldi finiranno in un altra banca. La prima banca ha “perso” 1000 euro ,la seconda ne ha “guadagnati” 1000.


La prima vedendosi diminuite le riserve di conseguenza, si rivolgerà alla banca centrale o al mercato interbancario notturno( nel quale le banche con degli attivi monetari prestano denaro alle banche con dei passivi) per farsi prestare i suddetti 1000 euro. Di fatto il sistema dovrebbe restare pressoché in equilibrio, anzi la quantità totale di riserve dovrebbe aumentare nel corso degli anni, come si evince dal grafico. Almeno così è stato fino ai primi anni 90 in cui iniziarono le varie innovazioni finanziarie.


E' interessante notare come da allora in poi le riserve non derivanti da prestiti siano andate a calare e siano risalite brevemente durante la recessione dei primi anni del 2000. Questo ci dimostra chiaramente che l'espansione è stata generata da un aumento di denaro preso in prestito dalle banche e creato dalla Fed.

Presumo che la prima cosa che tutti abbiano subito notato dando un occhiata al grafico, sia quella linea alla fine di esso, che precipita in verticale verso gli abissi infernali. Essa indica chiaramente che il comparto bancario preso nel complesso è in mutande. In altri termini in cassa ha pochissimo “hard money”. L'unica cosa che lo mantiene in vita è la continua iniezione di cocai... emmhh di denaro garantito dalla Fed attraverso le varie facility. Qualche settimana fa il TAF è stato aumentato del 50% portando la cifra dell'asta a 75 miliardi ogni 2 settimane. Le richieste delle banche hanno raggiunto i 96 miliardi lasciandone diverse a secco.


Gli economisti non si preoccupano dicendo che non esiste un problema di liquidità. Hanno perfettamente ragione, il problema è una cronica insolvenza delle banche. In altri termini i famosi 1000 euro che si spostano da una banca all'altra sono evaporati, spariti in speculazioni o svalutazioni immobiliari. Normalmente la prima banca del suddetto esempio dovrebbe vendere alcuni asset o emettere nuove azioni per ragranellare del capitale (cosa che stanno facendo diverse banche). Se anche questo non bastasse la banca finirebbe col dichiarare fallimento. Nel caso odierno invece le banche possono rivolgersi alla Fed tramite il TAF e le altre facility e recuperare denaro dando in garanzia derivati ormai invendibili.


Questi sono però dei prestiti. Prima o poi vanno restituiti. Come possono farlo le banche? Semplice chiedendo ancora più soldi in prestito alla Fed tramite il TAF. Qualcuno si è chiesto come mai la quantità dei prestiti del TAF non hanno fatto che aumentare e cosa esattamente indichi quella linea diretta verso il centro della terra?


In sostanza chi sta pagando e mantenendo in vita le banche?


Per saperlo e sufficiente che vi mettiate davanti ad uno specchio.


Le banche centrali creano denaro spingendo un bottoncino su un terminale. Con quel denaro comprano dei buoni del tesoro che usano come riserva per le varie operazioni. A garanzia dei buoni ci sono i soldi e il lavoro dei cittadini del relativo stato.

Di fatto il rischio derivato dalle speculazioni e dalle perdite delle banche grava sulle nostre spalle. Niente di nuovo si potrebbe dire. E' normale che in certi casi le banche falliscano e vengano nazionalizzate o incorporate in altre banche più grandi e solventi.


Quella attuale è purtroppo una nazionalizzazione finta. Manteniamo le banche, ma non le controlliamo e non possiamo imporre loro sacrosante regole che impediscano il ripetersi di certi avvenimenti. Anzi quando negli ultimi tempi qualcuno si è azzardato a parlare di regolamentazioni più rigide è stato un levarsi di scudi da parte dei banchieri.Il grafico sopra oltretutto non riporta le perdite nascoste, quelle parcheggiate fuori bilancio e negli asset di livello 3. Si stima che il totale possa arrivare a un trilione di dollari. Denaro che dovranno garantire i contribuenti americani emettendo nuovo debito o pagando in inflazione (svalutando ancora di più il dollaro).


Ovviamente ciò può durare solo finché gli investitori esteri continueranno a credere che i BOT americani valgano quel che si racconta. Come ebbe a dire un economista il bene maggiormente sopravvalutato al mondo sono i buoni del tesoro americano, affermazione sulla quale mi trovo perfettamente daccordo.


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