sabato 15 marzo 2008

La morte dell'Orso

Era ormai una settimana che si sentiva una certa puzza di cadavere e finalmente ieri la carcassa è spuntata fuori. La Bear Stearns la quinta banca di investimento Statunitense è praticamente fallita. Il titolo in borsa è arrivato a perdere fino al 53% del suo valore prima di risalire di qualche punto percentuale e fermarsi a - 47%.


Solo un paio di giorni fa il capo della Bear Stearns diceva serafico alla CNBC che tutto andava bene e ogni preoccupazione era immotivita. Perfettamente in linea con il primo post che pubblicai su questo blog, Alan Schwartz CEO della suddetta banca ha mentito spudoratamente e consapevolmente, rassicurando sul bilancio del suo istituto. I curiosi e quelli che capisco l'inglese possono sentire le sue parole in questo video


Nonostante le menzogne di Schwartz gli avvenimenti di ieri hanno sorpreso pochi. Nel mio post del 12 marzo in cui parlo del TSLF l'ultima trovata della Fed (un prestito di 200 miliardi in buoni del tesoro fatto alle banche) facevo presente che girava voce, che la manovra fosse stata fatta in larga parte per salvare il fondo schiena della Bear.


Missione compiuta non c'è che dire.


Forte dei suoi ultimi successi Bernanke il governatore della Fed ha dovuto rispolverare una legge del 1930 utilizzata l'ultima volta nel 1960, per cercare di salvare il salvabile.
Non essendo la Bear Stearns propriamente una banca (e' tecnicamente una Holding che comprende diverse compagnie), la Federal Reserve non può agire direttamente e correre in suo soccorso. Deve agire per via indiretta. In questo caso ha agito tramite una vera banca: la JP Morgan/Chase.


La JP Morgan fornirà fondi liquidi alla Bear e la Fed fornirà dei prestiti di favore alla JP Morgan per finanziare il tutto. Questi prestiti di favore sono quelli che vengono definiti in inglese "non-recourse funding". Si tratta di prestiti in cui il creditore è obbligato a essere ripagato unicamente attraverso eventuali guadagni, avvenuti grazie all'investimento dei soldi che esso ha prestato alla controparte. Facile capire che la Fed sta praticamente regalando denaro alla JP Morgan perché questa mantenga in vita la Bear.


La ragione di tutto questo affanno da parte della banca centrale va ricercata nel ruolo che la Bear ha assunto negli ultimi anni. In particolare il fatto che essa sia il secondo maggior sottoscrittore di obbligazioni sui mutui degli Stati Uniti. Data la massa di perdite in questo tipo di obbligazioni la Bear si è trovata senza liquidi, ma essendo l'unica nella posizione di sapere dove queste obbligazioni sono finite ed a poterle trattare in futuro non verrà fatta fallire.
Diversi analisti ritengono che quando tutto sarà detto e fatto, la JP Morgan si sarà comprata un bel pezzo se non tutta la Bear.


Ci sono due problemi in tutto ciò.


Inanzi tutto il segnale che viene dato al mercato è pessimo. Si sta dicendo che basta essere abbastanza grossi e non importa quelli sciocchezze si combinano, il governo o la banca centrale accorreranno a salvarti. Questo non può che spingere altri soggetti simili alla Bear a comportarsi male, tanto ci pensa mamma Fed.


Secondo sicuramente altri istituti sono in condizioni simile alla Bear. La Fed in questi giorni ha sollevato un fuoco di sbarramento, fatto di continui interventi sul mercato, spaventoso. Le possibilità di manovra che le rimangono sono ormai molto limitate. Quando salterà la prossima banca cosa si potranno inventare? Neanche la Fed può monetizzare tutte le perdite che aspettano le banche in futuro.


Dopo la notizia del crollo della Bear il TED è salito alle stelle. Il TED misura la differenza tra il tasso interbancario a 3 mesi (quello a cui le banche si prestano denaro tra loro) e il rendimento dei buoni del tesoro americani sempre a 3 mesi. Se tutto va bene i 2 tassi dovrebbero essere molto vicini perché un sistema bancario solido spinge le banche a prestarsi denaro agli stessi termini in cui lo prestano allo stato. Cioè ogni banca dovrebbe ritenere le sue colleghe solide come gli Stati Uniti. Il fatto che il TED aumenti, significa che le banche stanno cominciando nuovamente a non fidarsi più l'una dell'altra, rischiando di portare per l'ennesima volta a una paralisi del credito.


Cosa si inventeranno in questo caso i banchieri centrali? Quali altri trucchi per stampare denaro fresco da passare alle banche potranno trovare? Il mercato dei future prevede un prossimo taglio dei tassi americani dello 0,75%. Finora Bernanke ha sempre fatto quello che il mercato si aspettava e probabilmente anche questa volta lo asseconderà.


Aspettatevi nuovi massimi nel prezzo del petrolio e delle varie commodities.


Intanto completamente ignorata oggi è passata la notizia che il 45% dei fallimenti immobiliari non riguarda più mutui subprime, ma varie forme di prime.
Per chi non lo sapesse i mutui subprime sono quelli accordati a gente insolvente e senza adeguate garanzie mentre i prime sono i mutui migliori. Quelli dati a persone con un lavoro sicuro un reddito verificato ed ottime garanzie.


In altri termini il peggio deve ancora arrivare: su tutti i fronti.


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