Il piano di salvataggio della Fannie Mae e della Freddie Mac si è svolto bene o male come avevo anticipato nel mio ultimo post. Ho preferito non dare opinioni a caldo per vedere quale sarebbe stata la reazione dei mercati. Avrei scommesso un cena che il giorno seguente all'annuncio del ministro del tesoro Paulson sul piano di salvataggio, il mercato sarebbe salito euforico tra grida di gente sollevata perché finalmente l'incubo cominciava a diradarsi.
Non è stato necessario aspettare molto perché il mercato tornasse alla realtà.
Ieri lo S&P 500 ha avuto il calo più netto dal febbraio del 2007 un bel -3.41%. Quello però che sta monopolizzando l'attenzione è la condizione della Lehman & Brothers. Qualche post fa scrissi che si stava avvicinando il momento della verità per la Lehman e che ogni via d'uscita sembrava preclusa.
Ieri il titolo della quarta banca d'investimento statunitense ha perso il 44,95%. Ormai è trattato sotto gli 8 dollari, un valore da bancarotta. Quando la Bear Sterns fallì la Jp Morgan acconsenti dopo le proteste degli azionisti a comprare la banca per 8 dollari ad azione invece dei 2 dollari che inizialmente sembrava intenzionata ad offrire.
La notizia che ha fatto tracollare il valore delle azioni Lehmna è stato il definitivo ed ufficiale fallimento del dialogo che la banca aveva instaurato con la KDB (Korea Development Bank) un istituto bancario Koreano di proprietà pubblica, ma che dovrebbe essere privatizzato entro qualche anno. A quanto pare non sono riusciti a mettersi daccordo sul prezzo. Fuld il capo della Lehman non ha voluto svendere i suoi asset e la KDB ha ritenuto che per i 6 miliardi che aveva intenzione di investire avrebbe ottenuto troppo poco.
Ora la Lehman si trova nella sgradevole posizione di dover recuperare da qualche parte diversi miliardi per potersi ricapitalizzare. Dopo la caduta del titolo di ieri ha ben poco tempo per fare la sua mossa. Una linea di azione che probabilmente gli è stata preclusa dal salvataggio della Fannie Mae e della Freddie Mac è quella delle preferred stock. Le preferred sono un ibrido tra azioni ed obbligazioni e piacciono molto ad esempio alle banche perché esse una volta emesse, non vanno direttamente a diluire il valore delle azioni comuni esistenti.
Negli ultimi tempi le preferred sono state uno dei mezzi principali di finanziamento delle banche in difficoltà. Il salvataggio delle due GSE da parte del tesoro americano ha letteralmente massacrato il valore delle preferred emesse da Fannie Freddie, facendolo passare da 13 dollari a 2,50 dollari. Il problema è che ormai non c'è più nulla di sicuro e ogni regola potrebbe saltare domani. Nel caso che la Lehman emettesse delle preferred, un investitore dovrebbe comprarle sperando che la Lehman non fallisca e non intervenga il tesoro o chi per lui con un qualche salvataggio in grado di azzerare il valore delle preferred stesse (anche in una bancarotta normale i titolari delle preferred portano a casa qualcosa).
Dopo l'esempio della Fannie e Freddie è difficile dire come reagiranno gli investitori. Di certo è improbabile che il tesoro intervenga di nuovo a breve distanza dal numero colossale eseguito con le GSE. Inoltre al contrario della Bear, la Lehman non ha sottoscritto tonnellate di cds (le swap che agiscono come un assicurazione) ed il suo fallimento non rischierebbe di far saltare il mercato dei cds.
La Standard & Poor's e Finch hanno messo la Lehman sotto osservazione per un possibile abbassamento di rating a causa proprio dell' incertezza sulla sua capacità di recuperare capitali, incapacità riflessa "dal precipitoso declino del volore delle sue azioni nei giorni precedenti".
Secondo il Wall Street Journal, Fuld, il Ceo della Lehman, messo alle strette ha annunciato che oggi prima dell'apertura di Wall Street esporrà un anteprima dei risultati per il terzo quarto e rivelerà alcune delle decisioni strategiche chiave che ha intenzione di intraprendere.
Aspettiamo tutti fiduciosi.
Le voci che girano nel frattempo parlano della vendita al Black rock di alcuni asset immobiliari inglesi, il piano di cui parlai in precedenza di costituire una "bad bank" in cui scaricare le perdite ed il vecchio progetto di vendere una parte del suo settore dell' investment managment.
A parte la vendita di asset al Black rock gli altri due piani dubito sortiranno un grande effetto. L'Investment Managment vale da solo così tanto che senza di esso la Lehman varrebbe uno zero tondo tondo. Il trucco della bad bank ha il merito di fare chiarezza mettendo da una parte le perdite e da un altra la roba buona, ma non fa scomparire i debiti, le perdite o gli obblighi della Lehman. Nel migliore dei casi queste manovre, faranno solo guadagnare un po' di tempo alla banca.
Richard Bove riassume la situazione dicendo dal WSJ:
Scopriremo tra breve che progetti ha in mente Fuld per salvare la Lehman. Di sicuro aiuterebbe se si decidesse a scendere dal però e si rendesse conto di quanto è grave la situazione sui mercati finanziari. Sono pronto a scommettere che la Lehman venderà e anche ad un prezzo da "garage sales", quelle svendite che vengono fatte per svuotare i garage e che spesso si vedono nei film americani.
Non mi pare francamente siano rimaste molte altre opzioni aperte per la Lehman.
Update:
Fuld ha annunciato il suo piano per la Lehman. Intanto prevede per il terzo quarto una perdita per l'istituto pari a 4 miliardi di dollari. Per ovviare ai problemi la Lehman ha annuciato un taglio dei dividendi del 93% e la vendita del 55% del suo settore dell'investment managment. Questa vendita si stima farebbe recuperare alla Lehman 3 miliardi.
Altri soldi dovrebbero arrivare dai suoi asset sul settore immobiliare che vorrebbe svendere quasi interamente. Fuld dice che la trattativa con la Black rock sulla vendita di asset su immobili inglesi, per un ammontare di 4 miliardi sarà conclusa nelle prossime settimane.
Come avevo detto la Lehman sta vendendo tutto quello che può vendere. Vedremo come reagirà il mercato e nei prossimi giorni scopriremo se ha venduto o semplicemente svenduto.
Non è stato necessario aspettare molto perché il mercato tornasse alla realtà.
Ieri lo S&P 500 ha avuto il calo più netto dal febbraio del 2007 un bel -3.41%. Quello però che sta monopolizzando l'attenzione è la condizione della Lehman & Brothers. Qualche post fa scrissi che si stava avvicinando il momento della verità per la Lehman e che ogni via d'uscita sembrava preclusa.
Ieri il titolo della quarta banca d'investimento statunitense ha perso il 44,95%. Ormai è trattato sotto gli 8 dollari, un valore da bancarotta. Quando la Bear Sterns fallì la Jp Morgan acconsenti dopo le proteste degli azionisti a comprare la banca per 8 dollari ad azione invece dei 2 dollari che inizialmente sembrava intenzionata ad offrire.
La notizia che ha fatto tracollare il valore delle azioni Lehmna è stato il definitivo ed ufficiale fallimento del dialogo che la banca aveva instaurato con la KDB (Korea Development Bank) un istituto bancario Koreano di proprietà pubblica, ma che dovrebbe essere privatizzato entro qualche anno. A quanto pare non sono riusciti a mettersi daccordo sul prezzo. Fuld il capo della Lehman non ha voluto svendere i suoi asset e la KDB ha ritenuto che per i 6 miliardi che aveva intenzione di investire avrebbe ottenuto troppo poco.
Ora la Lehman si trova nella sgradevole posizione di dover recuperare da qualche parte diversi miliardi per potersi ricapitalizzare. Dopo la caduta del titolo di ieri ha ben poco tempo per fare la sua mossa. Una linea di azione che probabilmente gli è stata preclusa dal salvataggio della Fannie Mae e della Freddie Mac è quella delle preferred stock. Le preferred sono un ibrido tra azioni ed obbligazioni e piacciono molto ad esempio alle banche perché esse una volta emesse, non vanno direttamente a diluire il valore delle azioni comuni esistenti.
Negli ultimi tempi le preferred sono state uno dei mezzi principali di finanziamento delle banche in difficoltà. Il salvataggio delle due GSE da parte del tesoro americano ha letteralmente massacrato il valore delle preferred emesse da Fannie Freddie, facendolo passare da 13 dollari a 2,50 dollari. Il problema è che ormai non c'è più nulla di sicuro e ogni regola potrebbe saltare domani. Nel caso che la Lehman emettesse delle preferred, un investitore dovrebbe comprarle sperando che la Lehman non fallisca e non intervenga il tesoro o chi per lui con un qualche salvataggio in grado di azzerare il valore delle preferred stesse (anche in una bancarotta normale i titolari delle preferred portano a casa qualcosa).
Dopo l'esempio della Fannie e Freddie è difficile dire come reagiranno gli investitori. Di certo è improbabile che il tesoro intervenga di nuovo a breve distanza dal numero colossale eseguito con le GSE. Inoltre al contrario della Bear, la Lehman non ha sottoscritto tonnellate di cds (le swap che agiscono come un assicurazione) ed il suo fallimento non rischierebbe di far saltare il mercato dei cds.
La Standard & Poor's e Finch hanno messo la Lehman sotto osservazione per un possibile abbassamento di rating a causa proprio dell' incertezza sulla sua capacità di recuperare capitali, incapacità riflessa "dal precipitoso declino del volore delle sue azioni nei giorni precedenti".
Secondo il Wall Street Journal, Fuld, il Ceo della Lehman, messo alle strette ha annunciato che oggi prima dell'apertura di Wall Street esporrà un anteprima dei risultati per il terzo quarto e rivelerà alcune delle decisioni strategiche chiave che ha intenzione di intraprendere.
Aspettiamo tutti fiduciosi.
Le voci che girano nel frattempo parlano della vendita al Black rock di alcuni asset immobiliari inglesi, il piano di cui parlai in precedenza di costituire una "bad bank" in cui scaricare le perdite ed il vecchio progetto di vendere una parte del suo settore dell' investment managment.
A parte la vendita di asset al Black rock gli altri due piani dubito sortiranno un grande effetto. L'Investment Managment vale da solo così tanto che senza di esso la Lehman varrebbe uno zero tondo tondo. Il trucco della bad bank ha il merito di fare chiarezza mettendo da una parte le perdite e da un altra la roba buona, ma non fa scomparire i debiti, le perdite o gli obblighi della Lehman. Nel migliore dei casi queste manovre, faranno solo guadagnare un po' di tempo alla banca.
Richard Bove riassume la situazione dicendo dal WSJ:
"Chiaramente la compagnia non crede di avere un serio problema di bilancio e semplicemente si rifiuta di accettare quello che ritiene essere un prezzo da svendita per i suoi asset principali" Richard Bove del Ladenburg Thalmann & Co. ha detto prima del crollo azionario di martedi. "I compratori sembrano ritenere che la Lehman sta sopravvalutando i suoi asset e rifiuta di accettare le offerte".
Scopriremo tra breve che progetti ha in mente Fuld per salvare la Lehman. Di sicuro aiuterebbe se si decidesse a scendere dal però e si rendesse conto di quanto è grave la situazione sui mercati finanziari. Sono pronto a scommettere che la Lehman venderà e anche ad un prezzo da "garage sales", quelle svendite che vengono fatte per svuotare i garage e che spesso si vedono nei film americani.
Non mi pare francamente siano rimaste molte altre opzioni aperte per la Lehman.
Update:
Fuld ha annunciato il suo piano per la Lehman. Intanto prevede per il terzo quarto una perdita per l'istituto pari a 4 miliardi di dollari. Per ovviare ai problemi la Lehman ha annuciato un taglio dei dividendi del 93% e la vendita del 55% del suo settore dell'investment managment. Questa vendita si stima farebbe recuperare alla Lehman 3 miliardi.
Altri soldi dovrebbero arrivare dai suoi asset sul settore immobiliare che vorrebbe svendere quasi interamente. Fuld dice che la trattativa con la Black rock sulla vendita di asset su immobili inglesi, per un ammontare di 4 miliardi sarà conclusa nelle prossime settimane.
Come avevo detto la Lehman sta vendendo tutto quello che può vendere. Vedremo come reagirà il mercato e nei prossimi giorni scopriremo se ha venduto o semplicemente svenduto.
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