martedì 16 settembre 2008

Defcon 5

E' successo finalmente!

La madre di tutti gli eventi predestinati. Il terrore di ogni operatore sul mercato. L'incubo che toglieva il sonno a Mr Bernanke e che lo costrinse in Marzo a salvare la Bear Sterns.

L'AIG uno degli grandi assicuratori è stato declassato da tutte e tre le agenzie di rating.

Non si tratta degli abbassamenti di rating quasi cosmetici che si sono verificati fin'ora. La portata dell'evento non è neppure chiaramente comprensibile, al momento. Quello che è certo è che l'AIG stia ondeggiando sull'orlo del baratro.

Secondo il Financial Times rischia di vedersi ulteriormente tagliato il rating a meno che non riesca a trovare soldi da qualche parte.

Si parla di 75 miliardi, non quattro spiccioli.

Dopo che la Fed ha dovuto suo malgrado rifiutare la richiesta di 40 miliardi chiesti come prestito d'emergenza dall'AIG, alla pericolante agenzia di assicurazione non è rimasto che battere l'uscio delle varie banche e chiedere se per caso non avanzassero loro 75 miliardi. Le banche candidate a sborsare questa cifra, in una misura di emergenza, potrebbero essere la Goldman Sachs e la JP. Morgan.

In un mercato devastato dal fallimento della Lehman perchè diavolo delle banche dovrebbero scucire 75 miliardi e prestarli ad un azienda che fallirà comunque?

Anche se avvenisse, il suddetto prestito farebbe solo guadagnare un pò di tempo all'AIG. In questo senso sono già intervenuti i regolatori del governo permettendo ad essa di violare le leggi esistenti e prelevare 20 miliardi dalle sue sussidiarie per tamponare temporaneamente i buchi lasciati dai vari declassamenti, intanto che l'AIG prova a mettere insieme i famosi 75 miliardi.

Tutti sembrano completamente assorbiti dal fallimento della Lehman ed impegnati a fare i conti sulle perdite che esso produrrà. Quello che sta accadendo con l'AIG purtroppo, rischia di essere ben più grave e potrebbe fare da apri pista al fallimento delle sue colleghe AMBAC e MBIA.

Secondo il New York Times la fine non pare essere ancora arrivata. Anche se l'abbassamento di rating costringerà l'AIG a trovare 14 miliardi e subito per tamponare e sostenere i suoi bilanci, non la obbliga per il momento a dover aumentare le garanzie (cioè mettere altri soldi come garanzia) sulle swap da lei emesse (sui contratti di assicurazione finanziaria che ha sottoscritto).

Il Wall Street Journal afferma ottimista che le banche di Wall Street essendo impelagate anche loro fino ai capelli nei cds (credit default swap), queste forme di assicurazione finanziaria, potrebbero essere incentivate ad aiutare l'AIG dato che un suo fallimento avrebbe conseguenze devastanti anche per esse. L' articolo si chiude però con una nota triste affermando che se non succede qualcosa prima di mercoledì, cioè domani, l'AIG fallirà.

Qualcosa succederà prima di domani.

Non ci si può permettere il fallimento dell'AIG a così breve distanza da quello della Lehman.

Verrebbe giù il mondo intero.

La Fed o chi per lei interverrà, come ha fatto fino ad ora. Probabilmente interverrà anche sui tassi, più per dare un segnale che qualcosa si sta muovendo che altro. Dubito cge Bernanke pensi a questo punto che un intervento monetario, fosse anche lo zirp (zero interest rate point) possa ottenere un qualche effetto duraturo.

Le borse non stanno prendendo bene tutti questi avvenimenti. Ieri a Wall Street è stato un macello, con perdite vicine al 5%. Oggi le borse asiatiche hanno seguito l'esempio di quella americana. Il Nikkei ha perso il 4,95% e l'Hang Seng il 5,44%. Seul il 6,10%.

Sarà un altra giornata estremamente interessante.

Vedremo cosa inventeranno Benny Boy e Paulson per tentare di far passare i mercati da defcon 5 ad un più moderato defcon 4,5 (non pensiate che possano fare molto di più).

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