Da domenica non faccio che seguire lo svilupparsi del dibattito intorno al piano di salvataggio dei mercati che Paulson e Bernanke hanno presentato al congresso degli Stati Uniti. Decisi lunedì, dopo una breve riflessione, di aspettare qualche giorno prima di commentarne il contenuto nella speranza che un po' polvere si depositasse e diventasse chiara la direzione che il governo americano aveva intenzione di imboccare.
Vana speranza.
Il dibattito sul piano in questione, ha assunto dimensioni tali ed aspetti così grotteschi e inquietanti da non consentirmi più di evitare l'argomento.
La prima cosa che bisogna dire è che il piano di Paulson e Ben non è affatto un piano. Non serve assolutamente risolvere la situazione dei mercati. L'unico obbiettivo che pare poter raggiungere e quello di stuprare selvaggiamente il portafoglio dei contribuenti americani. Truffa sarebbe un termine più adeguato per descrive le 3 paginette striminzite che sono state presentate al parlamento dal ministro del tesoro.
Di seguito riporto il testo del piano per tutti quelli interessati a leggerlo nella sua interezza. Lascio il testo in inglese perchè sebbene sia breve non ho nessuna voglia di tradurlo, tanto più che se proseguite a leggere lo commenterò in maniera dettagliata sotto:
Chi ha letto un po' il contenuto del piano avrà capito come mai esso abbia scatenato un putiferio negli USA. La parte in assoluto che ha suscitato lo sdegno maggiore è stata la sezione 8. Essa di fatto conferisce al ministro del tesoro un potere ASSOLUTO. Nessun organo governativo o corte di giustizia possono contestare od opporsi alle azioni che il ministro del tesoro compie nell'ambito del piano stesso. Peggio ancora, non è neppure possibile sapere esattamente cosa sta facendo il ministro del tesoro, dato che non esiste istituzione a cui esso debba presentare risultati o dare spiegazioni.
Il piano hanno raccontato il gatto e la volpe (Paulson e Bernanke) dovrebbe servire a ricapitalizzare le banche, comprando da esse tutti quei famosi titoli invendibili di cui hanno pieni i bilanci. Per fare questo verrebbe istituto un mega fondo di 700 miliardi. Di fatto le banche si ritroverebbero alla fine dei giochi con 700 miliardi in più in cassa di denaro vero mentre i contribuenti americani si ritroverebbero un mare di titoli senza valore.
Paulson rassicurante ha spiegato che tutti i titoli che accumulerebbe il governo tramite questa operazione verrebbero successivamente venduti di nuovo sul mercato o mantenuti a bilancio fino a che non raggiungono la maturazione, in questa maniera sarebbe possibile limitare le perdite a carico dello stato.
Balle!
Andiamo con ordine ad analizzare i maggiori problemi di questo piano.
In sostanza il governo istituisce il mega fondo da 700 miliardi, aumentando a questo scopo il tetto del debito pubblico a 11,3 trilioni. Con questi soldi va dalle banche e compra tutti i titoli spazzatura. Ovviamente li acquista ad un prezzo superiore a quello di mercato. In caso contrario le banche li venderebbero direttamente senza dover passare dal governo. Peggio ancora con tutta probabilità il governo dovrà sborsare un prezzo superiore addirittura al valore irrealistico con cui le banche tengono i suddetti titoli a bilancio.
L'ultima volta che titoli del genere vennero venduti si scoprì che il loro valore reale oscillava tra i 5 centesimi e i 22 centesimi il dollaro, pochissimo quindi.
In base a quale criterio Paulson dovrebbe decidere a che prezzo comprare questi titoli?
Da quel che si evince dal piano: basandosi sul suo insindacabile e non controllabile giudizio.
Negli ultimi giorni il gatto e la volpe a seguito alle proteste scatenatesi, hanno pateticamente provato ad illustrare diversi sistemi per arrivare a stabilire il valore di questa cartaccia. Dall'assumere consulenti esterni adibiti a questo compito, ipotesi risibile dato che a nessuno è sfuggito quel che i due furbetti intendono con consulenti, cioè: "ex banchieri che sono stati il motore della crisi stessa", all'indire delle aste al contrario.
Mentre in un asta tradizionale i partecipanti aumentano l'offerta fino ad aggiudicarsi un bene, in un asta al contrario, chi vuole vendere qualcosa, ad esempio un mare di titoli spazzatura, ne abbassa il prezzo in competizione con gli altri pretendenti (le altre banche), finchè l'offerta più bassa non viene accettata dal compratore (il governo).
La verità è che si tratta solo di storielle che i due truffatori hanno dovuto raccontare per tenere buoni i senatori inferociti, dopo essere stati bombardati da fax e telefonate di protesta da parte dei loro elettori. Dalla bozza del piano risulta chiara l'intenzione di mettere il ministro del tesoro in condizione di avere carta bianca, di poter imporre insindacabilmente quanto una banca dovrebbe ricevere come pagamento per questi titoli. Le banche grosse e amiche di Hank Paulson finirebbero col ricevere un fiume di denaro per tappare i loro buchi mentre il ministro alle banche piccole offrirebbe pochi spiccioli, una cifra insufficiente alla ricapitalizzazione e che se accettata le condurrebbe al fallimento, in questo modo Paulson è in grado di "invogliarle" a vendersi ad una delle banche grosse, le FOH (friend of Hank).
Di fatto il ministro del tesoro ex CEO della Goldman Sachs, una della maggior speculatrici durante il boom immobiliare, e che lasciò con una buona uscita da 500 milioni di dollari per andare ad occupare lo scranno governativo, acquisirebbe in base ad un piano, scritto da se medesimo, il potere di vita e di morte sull'intero sistema bancario.
Troppo da mandar giù anche per gli attuali politici americani.
Tra l'altro, fatto che non è stato evidenziato da nessuno, escluso qualche sparuto blog, i famosi 700 miliardi non rappresentano il tetto alla spesa che può essere effettuata nell'ambito del piano. Esso è semplicemente il limite massimo che il mega fondo governativo può tenere a bilancio in ogni dato momento. Significa che Hank potrebbe acquistare 700 miliardi di titoli dalle banche ad 80 centesimi il dollaro, per esempio, rivenderli tutti ad un prezzo di mercato, quindi tra i 5 e i 22 centesimi il dollaro (la differenza ovviamente sarebbe la perdita che incassano i contribuenti) e poi tornare nuovamente dalle banche e acquistare altri 700 miliardi di titoli per poi rivederli e così via all'infinito.
L'unico limite è il tetto del debito pubblico, limite farsa dato che una volta raggiunto esso viene semplicemente elevato dal congresso senza tante storie, anche perché in caso contrario, gli USA sarebbero costretti a dichiarare bancarotta.
I contribuenti americani dovrebbero alla fine incassare un quantitativo di perdite difficilmente definibile, mentre i banchieri, e qui è la bellezza del testo di Paulson, non pagherebbero in alcun modo.
I banchieri hanno salutato il piano facendo capriole in aria dalla felicità.
Tutte le perdite al governo ed un sacco di soldi per loro.
Le ex banche di investimento, che come Roubini previde giustamente mesi fa, hanno dovuto cambiare stato trasformandosi in banche commerciali per non fallire miseramente, a cominciare dalla Goldman, si stanno preparando a cogliere l'occasione al balzo e a diventare il canale preferenziale attraverso cui le altre banche debbano passare per riciclare i titoli spazzatura nel mega fondo governativo. Un business che potrebbe rivelarsi estremamente lucroso, tutto sulle spalle dei cittadini statunitensi che si ritrovano a dover fronteggiare una recessione spaventosa, senza ricevere alcun aiuto o salvataggio da parte del governo.
Non soprende che i cittadini si siano ribellati. Secondo gli ultimi sondaggi solo il 7% approva il piano dell'amministrazione Bush. Tutti i soldi a chi ha speculato e si è arricchito in questi anni e tutti i debiti ai cittadini in difficoltà. Neppure in un paese generoso con i ricchi come gli USA è più ammissibile. In tempi buoni si poteva anche raccontare che il denaro concesso ai miliardari sarebbe ricaduto come tante briciole anche sui chi stavo in basso e tirava avanti con stipendi modesti. Ora nessuno si beve più certi discorsi. La farsa è finita. Le proteste sono state tali e così violente che per una volta un fronte compatto di Repubblicani e Democratici sono dovuti intervenire bloccando la ratifica del progetto di Paulson.
Il gatto e la volpe hanno reagito in maniera stizzita. Sono andati davanti al congresso a ribadire che il loro piano è l'unica soluzione ammissibile e funzionante e che se esso non venisse approvato a scatola chiusa nel più breve tempo possibile ne conseguirebbe il crollo dell'intera economia americana.
Discorsi che evocano scenari già visti ed ipotesi inquietanti.
Le argomentazioni avanzate da Paulson & Co sono le stesse che l'amministrazione bush utilizzò dopo l'11 settembre per far approvare il patriot act. "La situazione è drammatica" dissero. "Dateci un potere assoluto ed incondizionato, solo così potrete avere la sicurezza che essa venga affrontata con efficacia".
Il congresso cedette e gli concesse pieni poteri.
Successivamente divenne chiaro che le 500 pagine del patriot act non furono scritte in due giorni da un grupppo di legislatori stacanovisti terrorizzati dal terrorismo. Esistevano da parecchio tempo. Riposavano chiuse in un cassetto, in attesa di una provvidenziale crisi che permettesse a Bush e amici di imporle ad un congresso in stato confusionale.
Anche il piano di Paulson si è scoperto esisteva da tempo, da ben prima che la crisi deflagrasse con il fallimento della Lehman e dell'AIG. Viene da chiedersi come mai esso non sia stato sottoposto prima al parlamento in modo che ne potesse discutere con calma il merito. Invece è stato presentato all'improvviso, durante una seduta a porte chiuse nel week end, da cui diversi senatori uscirono dichiarando: "in 25 anni di carriera politica non ho mai sentito un ministro del tesoro usare termini del genere".
Hank ha detto chiaro e tondo: "o approvate il mio piano o condannate al fallimento l'intero paese". La solita tattica del terrore.
Fortunatamente non ha funzionato.
I Democratici non se la sono bevuta ed hanno immediatamente stilato un contro piano che prevede l'acquisizione di un equivalente ammontare di azioni, in cambio dei soldi che il governo fornirebbe alle banche (comprando i famosi titoli spazzatura) e un programma di supporto per aiutare la popolazione a pagare la rata del mutuo. Dopo qualche giorno anche diversi senatori Repubblicani hanno cominciato a mettere in discussione il piano supportati dalle proteste del proprio elettorato.
Frustati, il gatto e la volpe hanno mentito e ripeto MENTITO, raccontando al parlamento che il loro piano prevederebbe perdite minime per il contribuente. E' sufficiente, hanno detto, tenere i titoli fino a scadenza. Peccato che a garantire il valore dei suddetti titoli ci siano dei mutui su case che perdono continuamente valore e debiti di una popolazione sempre più povera ed insolvente. Quando i titoli arriveranno a maturità le perdite incassate dal governo risulteranno altissime. Secondo Ken Ohmae, un famoso economista conosciuto per aver previsto molte delle crisi avvenuti negli anni 80-90 e definito ai suoi tempi "Mr. Strategy", il totale delle perdite che il governo americano potrebbe sostenere ammonterebbe a 5 trilioni.
Altro che perdite minime.
Tutte le stime che ho visto partono da un minimo di perdite di 1 trilione ad un massimo di 5.
Scegliete un po' la cifra che preferite nel mezzo, essa non ha comunque nulla a che vedere con il termine "minimo".
Il piano presentato dal gatto e la volpe presenta altri aspetti "strani".
Come dice Brad Setser sul suo blog, dopo la crisi asiatica del 1997-98 gli Stati Uniti organizzarono una seria di gruppi di lavoro per delineare la migliore linea di azione nel caso si fosse verificato un altro fallimento sistemico e diffuso dell'economia.
Le raccomandazioni avanzate da questi gruppi di lavoro sono praticamente antiteche al piano proposto da Paulson:
I casi più riusciti di intervento statale nell'economia a seguito di simili fallimenti sistemici rispecchiano le raccomandazioni del gruppo di lavoro del 98. Un esempio classico è la nazionalizzazione del sistema bancario che operò la Svezia negli anni 90, mentre chi cercò di adottare soluzioni simili a quelle di Paulson & Co, come il Giappone, prolungò solo l'agonia ed il fallimento del sistema stesso, senza riuscire per altro, neppure a punirne i responsabili.
Le stranezze non si fermano qua però. Come mette in luce Karl Denninger in un suo video, la Fed negli ultimi giorni, mentre cercava di imporre il piano al parlamento, ritirava contemporaneamente liquidità dal mercato, aggravandone la precaria condizione.
Il tutto sembra essere una spudorata manovra per forzare la mano al congresso.
E' evidente che Paulson e Bernanke tengano molto a questo piano e lo vogliano vedere approvato senza cambiamenti sostanziali. Ci tengono talmente tanto da arrivare a mettere in pericolo l'intera economia ed a mentire in maniera spudorata all'intero paese pur che esso venga ratificato.
Il tutto lascia aperte diverse domande.
Perchè il gatto e la volpe vogliono vedere approvato un piano che garantisce potere assoluto ed impunità al ministro del tesoro, quando il mandato di Paulson scadrà dopo le elezioni di novembre? Cosa si aspettano accada nel frattempo? Oppure sono convinti che il loro amico, Phil Gramm, consigliere economico di Mc Cain, diventerà il nuovo ministro del tesoro e continuerà la loro opera?
Se a questo aggiungiamo le manovre attorno all'Iran, la Russia che accusa gli USA di aver organizzato un attacco economico costringendo le aziende americane a ritirare capitali dal mercato russo (35 miliardi dalla guerra con la Georgia in poi) ed il dispiegamento dal primo ottobre, sul territorio degli Stati Uniti e per la prima volta nella storia, di un unità militare con compiti permanenti di ordine pubblico (come sedare rivolte popolari), si aprono una serie di scenari profondamente oscuri.
Dubito che il gatto e la volpe avranno successo. La protesta popolare è troppo accesa. Gli stessi organi di informazione tradizionale disapprovano un tale oltraggioso salvataggio di Wall Street a spese dei cittadini. Nonostante tutto, il duo di truffatori non sembra volersi arrendendere senza averle provate tutte.
Possiamo solo augurarci che per una volta, il parlamento americano non ceda al ricatto e alla collaudata tecnica del terrore dell'amministrazione Bush e che dietro al piano di Paulson, vi siano solo la cupidigia e il desiderio di salvare i vecchi amici.
Vana speranza.
Il dibattito sul piano in questione, ha assunto dimensioni tali ed aspetti così grotteschi e inquietanti da non consentirmi più di evitare l'argomento.
La prima cosa che bisogna dire è che il piano di Paulson e Ben non è affatto un piano. Non serve assolutamente risolvere la situazione dei mercati. L'unico obbiettivo che pare poter raggiungere e quello di stuprare selvaggiamente il portafoglio dei contribuenti americani. Truffa sarebbe un termine più adeguato per descrive le 3 paginette striminzite che sono state presentate al parlamento dal ministro del tesoro.
Di seguito riporto il testo del piano per tutti quelli interessati a leggerlo nella sua interezza. Lascio il testo in inglese perchè sebbene sia breve non ho nessuna voglia di tradurlo, tanto più che se proseguite a leggere lo commenterò in maniera dettagliata sotto:
LEGISLATIVE PROPOSAL FOR TREASURY AUTHORITY
TO PURCHASE MORTGAGE-RELATED ASSETS
Section 1. Short Title.
This Act may be cited as ____________________.
Sec. 2. Purchases of Mortgage-Related Assets.
(a) Authority to Purchase.--The Secretary is authorized to purchase, and to make and fund commitments to purchase, on such terms and conditions as determined by the Secretary, mortgage-related assets from any financial institution having its headquarters in the United States.
(b) Necessary Actions.--The Secretary is authorized to take such actions as the Secretary deems necessary to carry out the authorities in this Act, including, without limitation:
(1) appointing such employees as may be required to carry out the authorities in this Act and defining their duties;
(2) entering into contracts, including contracts for services authorized by section 3109 of title 5, United States Code, without regard to any other provision of law regarding public contracts;
(3) designating financial institutions as financial agents of the Government, and they shall perform all such reasonable duties related to this Act as financial agents of the Government as may be required of them;
(4) establishing vehicles that are authorized, subject to supervision by the Secretary, to purchase mortgage-related assets and issue obligations; and
(5) issuing such regulations and other guidance as may be necessary or appropriate to define terms or carry out the authorities of this Act.
Sec. 3. Considerations.
In exercising the authorities granted in this Act, the Secretary shall take into consideration means for--
(1) providing stability or preventing disruption to the financial markets or banking system; and
(2) protecting the taxpayer.
Sec. 4. Reports to Congress.
Within three months of the first exercise of the authority granted in section 2(a), and semiannually thereafter, the Secretary shall report to the Committees on the Budget, Financial Services, and Ways and Means of the House of Representatives and the Committees on the Budget, Finance, and Banking, Housing, and Urban Affairs of the Senate with respect to the authorities exercised under this Act and the considerations required by section 3.
Sec. 5. Rights; Management; Sale of Mortgage-Related Assets.
(a) Exercise of Rights.--The Secretary may, at any time, exercise any rights received in connection with mortgage-related assets purchased under this Act.
(b) Management of Mortgage-Related Assets.--The Secretary shall have authority to manage mortgage-related assets purchased under this Act, including revenues and portfolio risks therefrom.
(c) Sale of Mortgage-Related Assets.--The Secretary may, at any time, upon terms and conditions and at prices determined by the Secretary, sell, or enter into securities loans, repurchase transactions or other financial transactions in regard to, any mortgage-related asset purchased under this Act.
(d) Application of Sunset to Mortgage-Related Assets.--The authority of the Secretary to hold any mortgage-related asset purchased under this Act before the termination date in section 9, or to purchase or fund the purchase of a mortgage-related asset under a commitment entered into before the termination date in section 9, is not subject to the provisions of section 9.
Sec. 6. Maximum Amount of Authorized Purchases.
The Secretary’s authority to purchase mortgage-related assets under this Act shall be limited to $700,000,000,000 outstanding at any one time
Sec. 7. Funding.
For the purpose of the authorities granted in this Act, and for the costs of administering those authorities, the Secretary may use the proceeds of the sale of any securities issued under chapter 31 of title 31, United States Code, and the purposes for which securities may be issued under chapter 31 of title 31, United States Code, are extended to include actions authorized by this Act, including the payment of administrative expenses. Any funds expended for actions authorized by this Act, including the payment of administrative expenses, shall be deemed appropriated at the time of such expenditure.
Sec. 8. Review.
Decisions by the Secretary pursuant to the authority of this Act are non-reviewable and committed to agency discretion, and may not be reviewed by any court of law or any administrative agency.
Sec. 9. Termination of Authority.
The authorities under this Act, with the exception of authorities granted in sections 2(b)(5), 5 and 7, shall terminate two years from the date of enactment of this Act.
Sec. 10. Increase in Statutory Limit on the Public Debt.
Subsection (b) of section 3101 of title 31, United States Code, is amended by striking out the dollar limitation contained in such subsection and inserting in lieu thereof $11,315,000,000,000.
Sec. 11. Credit Reform.
The costs of purchases of mortgage-related assets made under section 2(a) of this Act shall be determined as provided under the Federal Credit Reform Act of 1990, as applicable.
Sec. 12. Definitions.
For purposes of this section, the following definitions shall apply:
(1) Mortgage-Related Assets.--The term “mortgage-related assets” means residential or commercial mortgages and any securities, obligations, or other instruments that are based on or related to such mortgages, that in each case was originated or issued on or before September 17, 2008.
(2) Secretary.--The term “Secretary” means the Secretary of the Treasury.
(3) United States.--The term “United States” means the States, territories, and possessions of the United States and the District of Columbia.
Chi ha letto un po' il contenuto del piano avrà capito come mai esso abbia scatenato un putiferio negli USA. La parte in assoluto che ha suscitato lo sdegno maggiore è stata la sezione 8. Essa di fatto conferisce al ministro del tesoro un potere ASSOLUTO. Nessun organo governativo o corte di giustizia possono contestare od opporsi alle azioni che il ministro del tesoro compie nell'ambito del piano stesso. Peggio ancora, non è neppure possibile sapere esattamente cosa sta facendo il ministro del tesoro, dato che non esiste istituzione a cui esso debba presentare risultati o dare spiegazioni.
Il piano hanno raccontato il gatto e la volpe (Paulson e Bernanke) dovrebbe servire a ricapitalizzare le banche, comprando da esse tutti quei famosi titoli invendibili di cui hanno pieni i bilanci. Per fare questo verrebbe istituto un mega fondo di 700 miliardi. Di fatto le banche si ritroverebbero alla fine dei giochi con 700 miliardi in più in cassa di denaro vero mentre i contribuenti americani si ritroverebbero un mare di titoli senza valore.
Paulson rassicurante ha spiegato che tutti i titoli che accumulerebbe il governo tramite questa operazione verrebbero successivamente venduti di nuovo sul mercato o mantenuti a bilancio fino a che non raggiungono la maturazione, in questa maniera sarebbe possibile limitare le perdite a carico dello stato.
Balle!
Andiamo con ordine ad analizzare i maggiori problemi di questo piano.
In sostanza il governo istituisce il mega fondo da 700 miliardi, aumentando a questo scopo il tetto del debito pubblico a 11,3 trilioni. Con questi soldi va dalle banche e compra tutti i titoli spazzatura. Ovviamente li acquista ad un prezzo superiore a quello di mercato. In caso contrario le banche li venderebbero direttamente senza dover passare dal governo. Peggio ancora con tutta probabilità il governo dovrà sborsare un prezzo superiore addirittura al valore irrealistico con cui le banche tengono i suddetti titoli a bilancio.
L'ultima volta che titoli del genere vennero venduti si scoprì che il loro valore reale oscillava tra i 5 centesimi e i 22 centesimi il dollaro, pochissimo quindi.
In base a quale criterio Paulson dovrebbe decidere a che prezzo comprare questi titoli?
Da quel che si evince dal piano: basandosi sul suo insindacabile e non controllabile giudizio.
Negli ultimi giorni il gatto e la volpe a seguito alle proteste scatenatesi, hanno pateticamente provato ad illustrare diversi sistemi per arrivare a stabilire il valore di questa cartaccia. Dall'assumere consulenti esterni adibiti a questo compito, ipotesi risibile dato che a nessuno è sfuggito quel che i due furbetti intendono con consulenti, cioè: "ex banchieri che sono stati il motore della crisi stessa", all'indire delle aste al contrario.
Mentre in un asta tradizionale i partecipanti aumentano l'offerta fino ad aggiudicarsi un bene, in un asta al contrario, chi vuole vendere qualcosa, ad esempio un mare di titoli spazzatura, ne abbassa il prezzo in competizione con gli altri pretendenti (le altre banche), finchè l'offerta più bassa non viene accettata dal compratore (il governo).
La verità è che si tratta solo di storielle che i due truffatori hanno dovuto raccontare per tenere buoni i senatori inferociti, dopo essere stati bombardati da fax e telefonate di protesta da parte dei loro elettori. Dalla bozza del piano risulta chiara l'intenzione di mettere il ministro del tesoro in condizione di avere carta bianca, di poter imporre insindacabilmente quanto una banca dovrebbe ricevere come pagamento per questi titoli. Le banche grosse e amiche di Hank Paulson finirebbero col ricevere un fiume di denaro per tappare i loro buchi mentre il ministro alle banche piccole offrirebbe pochi spiccioli, una cifra insufficiente alla ricapitalizzazione e che se accettata le condurrebbe al fallimento, in questo modo Paulson è in grado di "invogliarle" a vendersi ad una delle banche grosse, le FOH (friend of Hank).
Di fatto il ministro del tesoro ex CEO della Goldman Sachs, una della maggior speculatrici durante il boom immobiliare, e che lasciò con una buona uscita da 500 milioni di dollari per andare ad occupare lo scranno governativo, acquisirebbe in base ad un piano, scritto da se medesimo, il potere di vita e di morte sull'intero sistema bancario.
Troppo da mandar giù anche per gli attuali politici americani.
Tra l'altro, fatto che non è stato evidenziato da nessuno, escluso qualche sparuto blog, i famosi 700 miliardi non rappresentano il tetto alla spesa che può essere effettuata nell'ambito del piano. Esso è semplicemente il limite massimo che il mega fondo governativo può tenere a bilancio in ogni dato momento. Significa che Hank potrebbe acquistare 700 miliardi di titoli dalle banche ad 80 centesimi il dollaro, per esempio, rivenderli tutti ad un prezzo di mercato, quindi tra i 5 e i 22 centesimi il dollaro (la differenza ovviamente sarebbe la perdita che incassano i contribuenti) e poi tornare nuovamente dalle banche e acquistare altri 700 miliardi di titoli per poi rivederli e così via all'infinito.
L'unico limite è il tetto del debito pubblico, limite farsa dato che una volta raggiunto esso viene semplicemente elevato dal congresso senza tante storie, anche perché in caso contrario, gli USA sarebbero costretti a dichiarare bancarotta.
I contribuenti americani dovrebbero alla fine incassare un quantitativo di perdite difficilmente definibile, mentre i banchieri, e qui è la bellezza del testo di Paulson, non pagherebbero in alcun modo.
I banchieri hanno salutato il piano facendo capriole in aria dalla felicità.
Tutte le perdite al governo ed un sacco di soldi per loro.
Le ex banche di investimento, che come Roubini previde giustamente mesi fa, hanno dovuto cambiare stato trasformandosi in banche commerciali per non fallire miseramente, a cominciare dalla Goldman, si stanno preparando a cogliere l'occasione al balzo e a diventare il canale preferenziale attraverso cui le altre banche debbano passare per riciclare i titoli spazzatura nel mega fondo governativo. Un business che potrebbe rivelarsi estremamente lucroso, tutto sulle spalle dei cittadini statunitensi che si ritrovano a dover fronteggiare una recessione spaventosa, senza ricevere alcun aiuto o salvataggio da parte del governo.
Non soprende che i cittadini si siano ribellati. Secondo gli ultimi sondaggi solo il 7% approva il piano dell'amministrazione Bush. Tutti i soldi a chi ha speculato e si è arricchito in questi anni e tutti i debiti ai cittadini in difficoltà. Neppure in un paese generoso con i ricchi come gli USA è più ammissibile. In tempi buoni si poteva anche raccontare che il denaro concesso ai miliardari sarebbe ricaduto come tante briciole anche sui chi stavo in basso e tirava avanti con stipendi modesti. Ora nessuno si beve più certi discorsi. La farsa è finita. Le proteste sono state tali e così violente che per una volta un fronte compatto di Repubblicani e Democratici sono dovuti intervenire bloccando la ratifica del progetto di Paulson.
Il gatto e la volpe hanno reagito in maniera stizzita. Sono andati davanti al congresso a ribadire che il loro piano è l'unica soluzione ammissibile e funzionante e che se esso non venisse approvato a scatola chiusa nel più breve tempo possibile ne conseguirebbe il crollo dell'intera economia americana.
Discorsi che evocano scenari già visti ed ipotesi inquietanti.
Le argomentazioni avanzate da Paulson & Co sono le stesse che l'amministrazione bush utilizzò dopo l'11 settembre per far approvare il patriot act. "La situazione è drammatica" dissero. "Dateci un potere assoluto ed incondizionato, solo così potrete avere la sicurezza che essa venga affrontata con efficacia".
Il congresso cedette e gli concesse pieni poteri.
Successivamente divenne chiaro che le 500 pagine del patriot act non furono scritte in due giorni da un grupppo di legislatori stacanovisti terrorizzati dal terrorismo. Esistevano da parecchio tempo. Riposavano chiuse in un cassetto, in attesa di una provvidenziale crisi che permettesse a Bush e amici di imporle ad un congresso in stato confusionale.
Anche il piano di Paulson si è scoperto esisteva da tempo, da ben prima che la crisi deflagrasse con il fallimento della Lehman e dell'AIG. Viene da chiedersi come mai esso non sia stato sottoposto prima al parlamento in modo che ne potesse discutere con calma il merito. Invece è stato presentato all'improvviso, durante una seduta a porte chiuse nel week end, da cui diversi senatori uscirono dichiarando: "in 25 anni di carriera politica non ho mai sentito un ministro del tesoro usare termini del genere".
Hank ha detto chiaro e tondo: "o approvate il mio piano o condannate al fallimento l'intero paese". La solita tattica del terrore.
Fortunatamente non ha funzionato.
I Democratici non se la sono bevuta ed hanno immediatamente stilato un contro piano che prevede l'acquisizione di un equivalente ammontare di azioni, in cambio dei soldi che il governo fornirebbe alle banche (comprando i famosi titoli spazzatura) e un programma di supporto per aiutare la popolazione a pagare la rata del mutuo. Dopo qualche giorno anche diversi senatori Repubblicani hanno cominciato a mettere in discussione il piano supportati dalle proteste del proprio elettorato.
Frustati, il gatto e la volpe hanno mentito e ripeto MENTITO, raccontando al parlamento che il loro piano prevederebbe perdite minime per il contribuente. E' sufficiente, hanno detto, tenere i titoli fino a scadenza. Peccato che a garantire il valore dei suddetti titoli ci siano dei mutui su case che perdono continuamente valore e debiti di una popolazione sempre più povera ed insolvente. Quando i titoli arriveranno a maturità le perdite incassate dal governo risulteranno altissime. Secondo Ken Ohmae, un famoso economista conosciuto per aver previsto molte delle crisi avvenuti negli anni 80-90 e definito ai suoi tempi "Mr. Strategy", il totale delle perdite che il governo americano potrebbe sostenere ammonterebbe a 5 trilioni.
Altro che perdite minime.
Tutte le stime che ho visto partono da un minimo di perdite di 1 trilione ad un massimo di 5.
Scegliete un po' la cifra che preferite nel mezzo, essa non ha comunque nulla a che vedere con il termine "minimo".
Il piano presentato dal gatto e la volpe presenta altri aspetti "strani".
Come dice Brad Setser sul suo blog, dopo la crisi asiatica del 1997-98 gli Stati Uniti organizzarono una seria di gruppi di lavoro per delineare la migliore linea di azione nel caso si fosse verificato un altro fallimento sistemico e diffuso dell'economia.
Le raccomandazioni avanzate da questi gruppi di lavoro sono praticamente antiteche al piano proposto da Paulson:
I propietari delle banche (gli azionisti) non devono essere salvati. Essi devono perdere il loro investimento quando alle banche viene dato il supporto pubblico, oppure il loro investimento deve essere diluito attraverso la vendita di azioni (o altri strumenti convertibili) ad istituzioni governative, le quali si troverebbero così nella condizione di poter beneficiare e recuperare i costi se la situazione finanziaria degli istituti aiutati dovesse migliorare"Insomma l'esatto opposto di quello che propongono Paulson e Bernanke ed in linea con la contro proposta dei democratici avanzata dal Senatore Dodd.
"Il gruppo di lavoro riconosce il ruolo del governo nel proteggere i piccoli depositi del sistema bancario e la generale integrità del sistema finanziario e dei pagamenti. Ciò detto, preservare la stabilità del sistema finanziario e dei pagamenti non richiede la protezione individuale delle banche, dei loro manager o dei proprietari di azioni dal rischio di fallimento".
I casi più riusciti di intervento statale nell'economia a seguito di simili fallimenti sistemici rispecchiano le raccomandazioni del gruppo di lavoro del 98. Un esempio classico è la nazionalizzazione del sistema bancario che operò la Svezia negli anni 90, mentre chi cercò di adottare soluzioni simili a quelle di Paulson & Co, come il Giappone, prolungò solo l'agonia ed il fallimento del sistema stesso, senza riuscire per altro, neppure a punirne i responsabili.
Le stranezze non si fermano qua però. Come mette in luce Karl Denninger in un suo video, la Fed negli ultimi giorni, mentre cercava di imporre il piano al parlamento, ritirava contemporaneamente liquidità dal mercato, aggravandone la precaria condizione.
Il tutto sembra essere una spudorata manovra per forzare la mano al congresso.
E' evidente che Paulson e Bernanke tengano molto a questo piano e lo vogliano vedere approvato senza cambiamenti sostanziali. Ci tengono talmente tanto da arrivare a mettere in pericolo l'intera economia ed a mentire in maniera spudorata all'intero paese pur che esso venga ratificato.
Il tutto lascia aperte diverse domande.
Perchè il gatto e la volpe vogliono vedere approvato un piano che garantisce potere assoluto ed impunità al ministro del tesoro, quando il mandato di Paulson scadrà dopo le elezioni di novembre? Cosa si aspettano accada nel frattempo? Oppure sono convinti che il loro amico, Phil Gramm, consigliere economico di Mc Cain, diventerà il nuovo ministro del tesoro e continuerà la loro opera?
Se a questo aggiungiamo le manovre attorno all'Iran, la Russia che accusa gli USA di aver organizzato un attacco economico costringendo le aziende americane a ritirare capitali dal mercato russo (35 miliardi dalla guerra con la Georgia in poi) ed il dispiegamento dal primo ottobre, sul territorio degli Stati Uniti e per la prima volta nella storia, di un unità militare con compiti permanenti di ordine pubblico (come sedare rivolte popolari), si aprono una serie di scenari profondamente oscuri.
Dubito che il gatto e la volpe avranno successo. La protesta popolare è troppo accesa. Gli stessi organi di informazione tradizionale disapprovano un tale oltraggioso salvataggio di Wall Street a spese dei cittadini. Nonostante tutto, il duo di truffatori non sembra volersi arrendendere senza averle provate tutte.
Possiamo solo augurarci che per una volta, il parlamento americano non ceda al ricatto e alla collaudata tecnica del terrore dell'amministrazione Bush e che dietro al piano di Paulson, vi siano solo la cupidigia e il desiderio di salvare i vecchi amici.
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