La Lehman è fallita.
Morta, dead, Kaputt.
Ieri il titolo è crollato di un altro 41% dopo il 45% di due giorni fa. Ormai vale circa 4 dollari ad azione.
Il piano del suo CEO, Mr. Fuld, illustrato nel post precedente, per recuperare capitali e cercare di salvare la situazione è stato scartato malamente dal mercato come dimostra il precipitare del suo titolo in borsa. Il colpo di grazia è poi venuto dalle agenzie di rating, che hanno abbassato il rating della Lehman. Questo come conseguenza ha reso più costoso alla Lehman trovare finanziamenti sul mercato (emettendo obbligazioni ad esempio) e l'ha automaticamente costretta ad aumentare la sua capitalizzazione (essendo considerato più debole è obbligata a mettere da parte più denaro per assicurare la propria solvibilità).
In un mercato del credito asfittico come quello attuale e con le perdite e la condizione di bilancio della Lehmnan, tutto ciò ha segnato definitivamente la sua sorte.
Alla Lehman non è rimasta più nessuna via d'uscita se non quella di essere acquistata per un tozzo di pane da una banca concorrente.
Ieri girava insistentemente la voce che la più probabile acquirente potesse essere la Goldman Sachs. Si è talmente diffusa questa voce che la Goldam ha dovuto smentirla via CNBC. Quello che era certo però è che un qualche intervento fosse indispensabile e che prima dell'apertura dei mercati asiatici di lunedì il destino della banca sarebbe stato deciso.
Oggi più fonti parlano di un possibile accordo di (s)vendita della Lehman a Bank of America, la stessa banca che un po' di tempo fa salvò, comprandola, dal fallimento, la Countrywide, quella che allora era il primo emettitore di mutui degli Stati Uniti.
Il Washington Post, il New York Times e il Wall Street Journal sono concordi nel raccontare che il tesoro degli Stati Uniti e la Fed stanno cercando di mediare la compra vendita con Bank of America o la Barclays inglese, in maniera tale da non essere costretti ad usare fondi pubblici, come successe nel caso della Bear Sterns cose che invece gradirebbero per ovvi motivi le possibili acquirenti.
La Barclays e anche l'HSBC hanno poi smentito via Telegraph, qualunque interessamento alla Lehman, lasciando solo Bank of America come pretendente alla testa della Lehman.
E' chiaro come a distanza di una settimana dal roccambolesco salvataggio della Fannie e della Freddie che ha aumentato del 50% il debito pubblico degli USA, il tesoro si trovi nell'impossibilità politica di impegnare altro denaro pubblico per salvare una banca. Considerando però gli enormi debiti che la Lehman ha in cassa, sotto forma di pezzi di carta (derivati) basati sui mutui senza più valore, sarà interessante vedere come convinceranno BAC (bank of America) o chi per lei a farsi carico degli obblighi della defunta banca d'investimento.
Secondo il NYT le possibili acquirenti avrebbero fatto capire al tesoro che senza una qualche garanzia governativa, simile a quella ottenuta dalla Jp Morgan per l'acquisto a prezzi stracciati della Bear, non effettuerebbero l'acquisto della Lehman.
Il NYT aggiunge anche che Fuld spera di arrivare al week end con una banca da vendere, mentre se il titolo continuasse a precipitare come negli ultimi giorni essa potrebbe tirare le cuoia addirittura oggi, prima che un accordo possa essere raggiunto. Nel qual caso la banca potrebbe venire di fatto regalata per una somma nominale ad una delle pretendenti.
Il Wall street Journal e Bloomberg citano anche la Nomura giapponese come una possibile acquirente. Il Journal cita un certo numero di banche che avrebbero la capacità di acquistare la Lehman, ma che sembra non abbiano nessuna intenzione di farlo: BNP Paribas SA, Germany's Deutsche Bank AG, Spain's Banco Santander SA.
La confusione sul futuro della quarta banca d'investimento americana sembra imperare.
Prevedo che alla fine la Lehman sarà comprata, probabilmente da BAC la candidata su cui sembrano convergere le varie fonti e che il tesoro dovrà abbassarsi le braghe ed intervenire nell'accordo come garante. Se riusciranno ad evitare una forma di garanzia esplicita e dispendiosa come quella della svendita della Bear in cui il tesoro scucì 29 miliardi a fondo perduto lo faranno con piacere.
Altrimenti si rassegneranno.
Meglio aprire il portafogli che permettere il fallimento di una banca del genere. Gli avvenimenti dell'ultimo anno hanno chiarito perfettamente il modo di agire dei regolatori americani.
Inoltre al fallimento della Lehman si sta per aggiungere quello della WaMu il cui titolo e ormai ai minimi termini. Lo spread sui CDS delle WaMu (i cds sono dei contratti di assicurazione contro ad esempio il fallimento di un azienda) ormai non si misurano più in punti base, ma direttamente in punti percentuali (100 punti base=1%).
Costa il 40% dell'ammontare del capitale da assicurare, assicurarsi contro un possibile fallimento della WaMu.
Come dire che la banca è sostanzialmente fallita. A dimostrazione Moody's ha declassato il rating dell'istituto al livello di Junk (spazzatura).
Direi che questo fine settimana sarà un interessantissimo Friday Bankruptcy e tanto per non sembrare troppo crudele un pensiero gentile lo levo ai poveri Hank Paulson e Ben Bernanke che ormai non passano più un fine settimana a casa con la propria famiglia, ma devono restare chiusi in un ufficio polveroso a cercare di rapezzare una coperta ormai ridotta a brandelli.
Morta, dead, Kaputt.
Ieri il titolo è crollato di un altro 41% dopo il 45% di due giorni fa. Ormai vale circa 4 dollari ad azione.
Il piano del suo CEO, Mr. Fuld, illustrato nel post precedente, per recuperare capitali e cercare di salvare la situazione è stato scartato malamente dal mercato come dimostra il precipitare del suo titolo in borsa. Il colpo di grazia è poi venuto dalle agenzie di rating, che hanno abbassato il rating della Lehman. Questo come conseguenza ha reso più costoso alla Lehman trovare finanziamenti sul mercato (emettendo obbligazioni ad esempio) e l'ha automaticamente costretta ad aumentare la sua capitalizzazione (essendo considerato più debole è obbligata a mettere da parte più denaro per assicurare la propria solvibilità).
In un mercato del credito asfittico come quello attuale e con le perdite e la condizione di bilancio della Lehmnan, tutto ciò ha segnato definitivamente la sua sorte.
Alla Lehman non è rimasta più nessuna via d'uscita se non quella di essere acquistata per un tozzo di pane da una banca concorrente.
Ieri girava insistentemente la voce che la più probabile acquirente potesse essere la Goldman Sachs. Si è talmente diffusa questa voce che la Goldam ha dovuto smentirla via CNBC. Quello che era certo però è che un qualche intervento fosse indispensabile e che prima dell'apertura dei mercati asiatici di lunedì il destino della banca sarebbe stato deciso.
Oggi più fonti parlano di un possibile accordo di (s)vendita della Lehman a Bank of America, la stessa banca che un po' di tempo fa salvò, comprandola, dal fallimento, la Countrywide, quella che allora era il primo emettitore di mutui degli Stati Uniti.
Il Washington Post, il New York Times e il Wall Street Journal sono concordi nel raccontare che il tesoro degli Stati Uniti e la Fed stanno cercando di mediare la compra vendita con Bank of America o la Barclays inglese, in maniera tale da non essere costretti ad usare fondi pubblici, come successe nel caso della Bear Sterns cose che invece gradirebbero per ovvi motivi le possibili acquirenti.
La Barclays e anche l'HSBC hanno poi smentito via Telegraph, qualunque interessamento alla Lehman, lasciando solo Bank of America come pretendente alla testa della Lehman.
E' chiaro come a distanza di una settimana dal roccambolesco salvataggio della Fannie e della Freddie che ha aumentato del 50% il debito pubblico degli USA, il tesoro si trovi nell'impossibilità politica di impegnare altro denaro pubblico per salvare una banca. Considerando però gli enormi debiti che la Lehman ha in cassa, sotto forma di pezzi di carta (derivati) basati sui mutui senza più valore, sarà interessante vedere come convinceranno BAC (bank of America) o chi per lei a farsi carico degli obblighi della defunta banca d'investimento.
Secondo il NYT le possibili acquirenti avrebbero fatto capire al tesoro che senza una qualche garanzia governativa, simile a quella ottenuta dalla Jp Morgan per l'acquisto a prezzi stracciati della Bear, non effettuerebbero l'acquisto della Lehman.
Il NYT aggiunge anche che Fuld spera di arrivare al week end con una banca da vendere, mentre se il titolo continuasse a precipitare come negli ultimi giorni essa potrebbe tirare le cuoia addirittura oggi, prima che un accordo possa essere raggiunto. Nel qual caso la banca potrebbe venire di fatto regalata per una somma nominale ad una delle pretendenti.
Il Wall street Journal e Bloomberg citano anche la Nomura giapponese come una possibile acquirente. Il Journal cita un certo numero di banche che avrebbero la capacità di acquistare la Lehman, ma che sembra non abbiano nessuna intenzione di farlo: BNP Paribas SA, Germany's Deutsche Bank AG, Spain's Banco Santander SA.
La confusione sul futuro della quarta banca d'investimento americana sembra imperare.
Prevedo che alla fine la Lehman sarà comprata, probabilmente da BAC la candidata su cui sembrano convergere le varie fonti e che il tesoro dovrà abbassarsi le braghe ed intervenire nell'accordo come garante. Se riusciranno ad evitare una forma di garanzia esplicita e dispendiosa come quella della svendita della Bear in cui il tesoro scucì 29 miliardi a fondo perduto lo faranno con piacere.
Altrimenti si rassegneranno.
Meglio aprire il portafogli che permettere il fallimento di una banca del genere. Gli avvenimenti dell'ultimo anno hanno chiarito perfettamente il modo di agire dei regolatori americani.
Inoltre al fallimento della Lehman si sta per aggiungere quello della WaMu il cui titolo e ormai ai minimi termini. Lo spread sui CDS delle WaMu (i cds sono dei contratti di assicurazione contro ad esempio il fallimento di un azienda) ormai non si misurano più in punti base, ma direttamente in punti percentuali (100 punti base=1%).
Costa il 40% dell'ammontare del capitale da assicurare, assicurarsi contro un possibile fallimento della WaMu.
Come dire che la banca è sostanzialmente fallita. A dimostrazione Moody's ha declassato il rating dell'istituto al livello di Junk (spazzatura).
Direi che questo fine settimana sarà un interessantissimo Friday Bankruptcy e tanto per non sembrare troppo crudele un pensiero gentile lo levo ai poveri Hank Paulson e Ben Bernanke che ormai non passano più un fine settimana a casa con la propria famiglia, ma devono restare chiusi in un ufficio polveroso a cercare di rapezzare una coperta ormai ridotta a brandelli.
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