Un paio di giorni fa ho illustrato la terribile condizione in cui versava l'Indymac il più grande emettitore di mutui indipendente degli Stati Uniti. Essa era specializzata sopratutto negli ALT-A, una tipologia di mutui di qualità intermedia, che al contrario dei subprime non hanno ancora subito una pesante svalutazione come si può notare dall'analisi del pool di mutui ALT-A, WMALT 2007-0C1, della Washigton Mutual fatta nel post precedente.
Ieri sera la Indymac è fallita.
A mercati chiusi sono arrivati gli uomini della FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation), l'ente federale che garantisce il conti correnti dei cittadini americani, vestiti come agenti della CIA e si sono impossessati del controllo dell'stituto.
Avevo detto, come ritenessi stessero cercando di calmare le acque e rimandare il crollo dell'Indymac, a dopo le elezioni di novembre. Il giochino è fallito. La colpa è del senatore Charles Schumer, che il 26 giugno mandò una lettera al FDIC e all'OTS (Office of Thrift Supervision) in cui esprimeva grosse preoccupazioni sullo stato di salute dell'istituto. Negli 11 giorni seguenti si è verificata una frenetica corsa alla banca, 1,3 miliardi di dollari sono stati ritirati dai correntisti spaventati.
Il che spiega come mai la Indymac fosse arrivati ad offrire un tasso di interesse sui depositi del 4,10% un punto e mezzo percentuale superiore alla media. Una mossa dettata dalla disperazione, ma che non è servita.
"L'istituto è fallito a causa di una crisi di liquidità” ha detto il direttore dell'OTS John Reich. “Sebbene l'istituto fosse già in condizioni di grande stress, sono preoccupato dalle interferenze nelle procedure dei regolatori".
Tradotto: "Senatore Schumer come si è permesso di dire la verità e chiedere spiegazioni??? La gente ha scoperto le vere condizioni dell'Indymac ed è scappata a gambe levate."
La gente ha fatto benissimo. L'FDIC garantisce i conti correnti, ma fino ad un cifra di 100000 dollari. Se uno in banca ha depositata una cifra superiore, tutto quello al di sopra dei 100000 dollari semplicemente viene perso (è cosi anche in italia dove la cifra garantità è di circa 100000 euro).
Una cosa che tutta questa faccenda mette chiaramente in luce è che esiste una grandissima paura della verità. Dire la verità sul reparto bancario e sulla situazione delle maggiori banche, scatenerebbe frenetiche corse agli sportelli come nel caso della Northen Rock e della Indymac.
Anche se il fallimento della Indy non è sufficiente a incidere una ferita mortale al bilancio dell'FDIC il colpo è brutale e inaspettato, data la rapidà con cui è arrivato. Ricordo che l'FDIC alcuni mesi fa richiamò buona parte degli ex dipendi dalla meritata pensione in vista di una serie di fallimenti nelle banche di piccole e medie dimensioni.
L'Indymac non è piccola e neppure media. Si tratta della più grande Saving & Loans regolata dall'OTS e la più grande banca ad aver chiuso i battenti dopo la Continental Illinois nel 1984.
L'origine del male che ha corroso la Indy va ricercato nei famosi ALT-A, mutui concessi a destra e a manca a gente che non poteva permetterseli e senza che venisse loro richiesta documentazione sul proprio stato patrimoniale. Inoltre l'Indy era particolarmente esposta sul mercato californiano uno degli stati maggiormente colpiti dall'esplosione della bolla immobiliare.
Non era un film che poteva avere un lieto fine.
Come ho scritto nel post di ieri ci sono altre 2 grandi banche infarcite di mutui ALT-A, la Wachovia e la Washington Mutual ed entrambe sono a rischio. Come nel caso della Indymac è evidente che nella attuale situazione di mercato non si troverebbe un compratore per nessuna delle 2. L'FDIC non è in grado di affrontare molti fallimenti di grosse banche prima di rimanere in mutande.
Inoltre il fallimento della Indy potrebbe innescare una serie di svalutazioni negli ALT-A, massacrando ulteriormente i bilanci della Wachovia e della WaMu. Se avete un conto corrente in una delle due per una cifra superiore ai 100000 dollari scappate a gambe levate.
Ieri sera la Indymac è fallita.
A mercati chiusi sono arrivati gli uomini della FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation), l'ente federale che garantisce il conti correnti dei cittadini americani, vestiti come agenti della CIA e si sono impossessati del controllo dell'stituto.
Avevo detto, come ritenessi stessero cercando di calmare le acque e rimandare il crollo dell'Indymac, a dopo le elezioni di novembre. Il giochino è fallito. La colpa è del senatore Charles Schumer, che il 26 giugno mandò una lettera al FDIC e all'OTS (Office of Thrift Supervision) in cui esprimeva grosse preoccupazioni sullo stato di salute dell'istituto. Negli 11 giorni seguenti si è verificata una frenetica corsa alla banca, 1,3 miliardi di dollari sono stati ritirati dai correntisti spaventati.
Il che spiega come mai la Indymac fosse arrivati ad offrire un tasso di interesse sui depositi del 4,10% un punto e mezzo percentuale superiore alla media. Una mossa dettata dalla disperazione, ma che non è servita.
"L'istituto è fallito a causa di una crisi di liquidità” ha detto il direttore dell'OTS John Reich. “Sebbene l'istituto fosse già in condizioni di grande stress, sono preoccupato dalle interferenze nelle procedure dei regolatori".
Tradotto: "Senatore Schumer come si è permesso di dire la verità e chiedere spiegazioni??? La gente ha scoperto le vere condizioni dell'Indymac ed è scappata a gambe levate."
La gente ha fatto benissimo. L'FDIC garantisce i conti correnti, ma fino ad un cifra di 100000 dollari. Se uno in banca ha depositata una cifra superiore, tutto quello al di sopra dei 100000 dollari semplicemente viene perso (è cosi anche in italia dove la cifra garantità è di circa 100000 euro).
Una cosa che tutta questa faccenda mette chiaramente in luce è che esiste una grandissima paura della verità. Dire la verità sul reparto bancario e sulla situazione delle maggiori banche, scatenerebbe frenetiche corse agli sportelli come nel caso della Northen Rock e della Indymac.
Anche se il fallimento della Indy non è sufficiente a incidere una ferita mortale al bilancio dell'FDIC il colpo è brutale e inaspettato, data la rapidà con cui è arrivato. Ricordo che l'FDIC alcuni mesi fa richiamò buona parte degli ex dipendi dalla meritata pensione in vista di una serie di fallimenti nelle banche di piccole e medie dimensioni.
L'Indymac non è piccola e neppure media. Si tratta della più grande Saving & Loans regolata dall'OTS e la più grande banca ad aver chiuso i battenti dopo la Continental Illinois nel 1984.
L'origine del male che ha corroso la Indy va ricercato nei famosi ALT-A, mutui concessi a destra e a manca a gente che non poteva permetterseli e senza che venisse loro richiesta documentazione sul proprio stato patrimoniale. Inoltre l'Indy era particolarmente esposta sul mercato californiano uno degli stati maggiormente colpiti dall'esplosione della bolla immobiliare.
Non era un film che poteva avere un lieto fine.
Come ho scritto nel post di ieri ci sono altre 2 grandi banche infarcite di mutui ALT-A, la Wachovia e la Washington Mutual ed entrambe sono a rischio. Come nel caso della Indymac è evidente che nella attuale situazione di mercato non si troverebbe un compratore per nessuna delle 2. L'FDIC non è in grado di affrontare molti fallimenti di grosse banche prima di rimanere in mutande.
Inoltre il fallimento della Indy potrebbe innescare una serie di svalutazioni negli ALT-A, massacrando ulteriormente i bilanci della Wachovia e della WaMu. Se avete un conto corrente in una delle due per una cifra superiore ai 100000 dollari scappate a gambe levate.
Infine, un sentito addio alla Indymac mi sgorga dal cuore. Spero riposi in pace nel cimitero delle banche e le suggerisco di non preoccuparsi della solitudine eterna.
Avrà presto molta compagnia.
Avrà presto molta compagnia.
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