giovedì 10 luglio 2008

Nefasti scricchiolii 2

La notizia in grado di oscurare completamente la precaria situazione della Indymac è stato l'annuncio della Lehman sulla situazione contabile delle due GSE, Fannie Mae e Freddie Mac. Il compito delle GSE è di fornire un flusso di denaro a tassi contenuti e abbordabili per sottoscrivere dei mutui. In pratica le GSE ricomprano mutui dalle banche. Mutui che dovrebbero essere di una certa qualità, almeno in teoria, ma col passare del tempo il livello di qualità dei mutui accettabili è progressivamente calato.

La nuova direttiva FAS 140 (Federal Accounting Standard) costringerebbe vari istituti a mettere improvvisamente a bilancio tutta una serie di asset che con trucchi vari avevano parcheggiato altrove (in SIV e Conduits) per non macchiare i libri contabili. La Lehman in una nota ha calcolato che ciò costringerebbe le due agenzie a mettere improvvisamente a bilancio più di quattro trilioni di dollari in asset, il che le forzerebbe a ragranellare 75 miliardi di capitale (46 per Fannie e 29 per Freddie) per mantenere un tasso minimo di capitalizzazione.

La prima cosa che viene da verrebbe da dire è: "Ma come diavolo è possibile per qualcuno tenere 4 trilioni di roba fuori dai bilanci?!?!?!?!?!?!?!?!?"

Nel gergo di una qualunque azienda una cosa del genere si chiamerebbe frode, ma nel mondo della finanza è sempre stata una pratica legittima. Almeno lo era finché le cose non hanno cominciato a girare per il verso sbagliato. Magicamente, chi di dovere si è improvvisamente reso conto che forse, poter nascondere debiti e perdite sotto il tappeto fino alla loro inevitabile deflagrazione, rischia solo di creare delle pesanti distorsioni sul mercato e aumenta il pericolo di un tracollo generalizzato.

Meglio tardi che mai.

Piccolo problema....Dove cavolo dovrebbero andare Fannie e Freddie a recuperare 75 miliardi???

Ecco, nessuno conosce la risposta a questa domanda, comprese le due GSE. Il risultato è che il titolo di Fannie ha perso il 16% e quello di Freddie il 18% in seguito al rapporto della Lehman.

Per rispondere alle inquietudini del mercato, James Lockhart, il direttore dell'Office of Federal Housing Enterprise l'ente che gestisce le due GSE se ne uscito dichiarando che Fannie e Freddie sono Adeguatamente capitalizzate:

"Entrambe le compagnie sono adeguatamente capitalizzate, il che rappresenta il nostro criterio di valutazione principale" Lockhart ha detto in un intervista alla CNBC. "Esse sono state molto attive sul mercato dei mutui e continuano ad esserlo. Infatti, il congresso le ha obbligate ad accettare i mutui jumbo ed esse hanno obbedito tranquillamente."

A proposito di CNBC, Jim Cramer un famossisimo ancorman economico che presenta una trasmissione finanziaria proprio sulla CNBC, ha dichiarato tranquillamente che le due GSE sono praticamente cotte e che i regolatori del mercato e i vari analisti dovrebbero stati zitti invece di comunicare le condizioni reali delle due agenzie.

Piano geniale!

L'insignificante problema delle due GSE e che hanno meno dell'uno 1% di capitale rispetto a tutto il credito che hanno emesso. In pratica un perdita dell'1% sugli assets in loro possesso è sufficiente a farle evaporare completamente. Ho gia parlato in passato della situazione di Fannie e Freddie e come previsto finalmente i nodi stanno arrivando al pettine.

Che esse siano praticamente fallite viene ormai ripetuto da molti. Un video su yahoo dal titolo emblematico Siamo tutti proprietari di casa: La Nazionalizzazione di Fannie, Freddie è inevitabile , disegna lo scenario più ovvio. Entrambe dichiareranno bancarotta e saranno nazionalizzate. Il governo degli Stati Uniti si sobbarcherà questa immane spesa. Le due GSE per chi non avesse ben chiari i termini del problema sono più grandi di qualunque cosa. Dieci, venti volte più della maggiore banca del pianeta. Non possono essere lasciate fallire perché trascinerebbero nell'abisso l'intera economia planetaria.

Saranno quindi inevitabilmente salvate. Come dissi nel mio vecchio post durante una nazionalizzazione, il valore delle azioni viene generalmente azzerato. Gli azionisti rischiano quindi di ritrovarsi con un pugno di mosche, il che giustifica la fuga in massa dai titoli delle due agenzie. Il crollo del valore delle azioni contribuisce a ridurre il capitale a disposizione di Fannie e Freddie, aumentandone la sofferenza.

Si accettano scommesse su quanto dureranno ancora. Probabilmente come nel caso della Indymac anche in questo proveranno a tenere in piedi la farsa fin dopo le elezioni. Accollare una tale spesa sui bilanci dello stato in un anno di elezioni, potrebbe compromettere completamente le possibilità di vittoria per il candidato repubblicano alla presidenza.

Bill Poole, un ex governatore della banca centrale americana che annusata l'aria in giro e vista la differenza di vedute che aveva con Bernanke, decise alcuni mesi fa di andarsene in pensione, ha dichiarato senza mezzi termini che Fannie e Freddie sono tecnicamente insolventi:

"Il congresso deve riconoscere che queste agenzie sono insolventi, e permettere ad esse di continuare ad esistere come un bastione privilegiato, finanziato dai contribuenti" Poole, 71, che ha lasciato la Fed a Marzo, ha detto in un intervista.

"Ad un certo momento raggiungeremo un punto di non ritorno, ed il governo sarà costretto a garantire esplicitamente le due GSE, oppure Fannie e Freddie dovranno essere abbandonate a se stesse'' Peter Boockvar, uno stratega economico alla Miller Tabak & Co. di New York, ha detto in un intervista alla Bloomberg Television. "Stiamo raggiungendo il momento in cui una decisione chiara dovrà essere presa da Washington."

"Sono preoccupato per questi istituti" l'ex presidente della Fed di Richmond Alfred Broaddus ha detto. "Sono enormi. Al confronto la questione della Bear Stearns è quasi insignificante. Nello scenario peggiore, non riesco ad immaginare altra soluzione che non sia una estensione di denaro a spese del bilancio nazionale."

Le compagnie hanno 80 miliardi in capitale obbligatorio a supporto di 5,2 trilioni di dollari in mutui.

Tutti sembrano essere concordi sul destino delle GSE. Nazionalizzazione. Quali conseguenze avrà questo sul bilancio degli Stati Uniti e sulla fiducia dei mercati nel comparto finanziario e nel governo americano non oso neppure immaginarlo.

Il livello di follia finanziaria che è stato permesso in questi ultimi 10 anni se contemplato nella sua interezza lascia sgomenti. Le truffe legalizzate finiscono col portare inevitabilmente a scenari fatti di fallimenti a catena e socializzazione delle perdite in cui anche chi non ha speculato paga il prezzo del fallimento degli altri.

Nell'attesa della nazionalizzazione delle GSE, consiglio un interessante articolo di Stiglitz, premio nobel per l'economia, dall'emblematico titolo : La fine del Neo Liberismo?

La mia personale risposta alla domanda implicita nel titolo dell'articolo è: si il Neo Liberismo ha fallito ed è finito.

Qualcuno, per favore, può avvertire della cosa i banchieri centrali?

Nessun commento: