Come molti ricorderanno, il putiferio attorno alla Fannie Mae e Freddie Mac scoppiò sulla scia di un rapporto della Lehman Brothers, il quale stimava che le due GSE avrebbero dovuto recuperare capitali per 75 miliardi per arrivare ad avere un livello minimo di capitalizzazione.
Il rapporto della Lehman si basava sull'FAS 140 (Federal accounting standard) una nuova direttiva in materia di bilancio che avrebbe costretto le GSE e i maggiori istituti finanziari a rimettere sui loro libri contabili tutta una serie di strumenti (pieni zeppi di perdite) che tenevano parcheggiati fuori bilancio in "veicoli" costruiti appositamente.
Molti speravano che in base alle nuove regole di bilancio finalmente sarebbe stata fatta chiarezza sulla situazione contabile delle maggiori banche statunitensi. Dopo aver dato un occhiata al testo dell'FAS 140 iniziarono a circolare i primi dubbi. Un articolo su bloomberg la descrive così:
Sotto l'FASB 140, una delle regole che il consiglio sta considerando di cambiare, le entità possono rimanere fuori bilancio se le loro attività sono "significativamente limitate" e "completamente specificate" nei documenti legali che le hanno create.
Il testo è poco chiaro e non si sa ancora bene da che parte prenderlo, ne cosa si intenda con "significativamente limitate". Sembra la classica legge fatta apposta per essere fumosa ed arbitraria.
Per fortuna ci ha pensato l'FASB (Financial Accounting Standards Board) a risolvere il problema, garantendo sufficente tempo ai legali dei soggetti finanziari coinvolti, per arrivare ad una comprensione delle nuove regole. Originariamente le nuove direttive sui bilanci dovevano scattare dal 15 Novembre di quest'anno, ma è stato gentilmente deciso di rimandarle di un intero anno.
Le ragioni le spiega sempre Bloomberg:
Il Financial Accounting Standards Board ha rimandato una misura, osteggiata dalla Citigroup Inc. e dalle industrie delle securities, che avrebbe forzato le banche a portare a bilancio assets tenuti fuori da esso, come mutui e debiti sulle carte di credito.
L'FASB ha proposto che le compagnie mettessero i nuovi prodotti derivanti da una securizzazione direttamente a bilancio a partire dal nuovo anno fiscale che parte il 15 Novembre. I membri della Securities Industry and Financial Markets Association e l'American Securitization Forum si sono lamentate che questo cambiamento, che avrebbe coinvolto fino a 11 trilioni messi in entità fuori bilancio, potrebbero far apparire le compagnie, agli occhi dei regolatori e degli inevstitori, a corto di capitali. Le compagnie finanziarie hanno risposto che potrebbero (le nuove regole) peggiorare la crisi creditizia riducendo ulteriormente i prestiti e gli investimenti
Ancora una volta il problema è la verità. Il fatto che gli istituti bancari siano infarciti di perdite va bene, fin tanto che non si fa sapere in giro quanti debiti e quante perdite abbiano realmente riportato. Ovviamente, l'FASB come tutti i regolatori fin'ora, si è trovata daccordo con questa logica e si è associata al giochino di nascondere i problemi sotto il tappetto. L'applicazione delle nuove regole sarà rimandata di un anno.
Come fa una persona ad investire in un entità di cui non può nemmeno verificare la situazione finanziaria?
Solo un idiota investirebbe ad occhi chiusi fidandosi. La cosa ironica e che i signori che premono per nascondere la verità, sono gli stessi che si lamentando se la gente perde fiducia nel sistema finanziario e scappa a gambe levate dai mercati, oppure comincia direttamente a giocare al ribasso sui titoli bancari i quali avranno poi bisogno di un bello scudo anti-short per salvarsi.
Ovviamente tutto ciò non serve, riesce solo a prolungare l'agonia. E molto simile a ciò che successe alle banche giapponesi durante la crisi di fine anni 80. All'epoca gli economisti americani si scagliavano contro di esse e contro il governo del sol levante, per la sua linea di azione. "Dovete dire la verità" gridavano. Solo così si potrà ripristinare la fiducia sul mercato. Adesso molto educatamente, i giapponesi se la ridono sotto i baffi, mentre assistono al triste spettacolo che stanno dando la finanza e i regolatori americani.
Alla mia richiesta di verità, che si va ad unire a quella di diversi illustri economisti, di fatto la finanza Statunitense risponde come fece Jack Nicholson nella scena finale del film "codice d'onore" a Tom Cruise:
"La verità??? Voi non potete reggere la verità!!!!"
Il rapporto della Lehman si basava sull'FAS 140 (Federal accounting standard) una nuova direttiva in materia di bilancio che avrebbe costretto le GSE e i maggiori istituti finanziari a rimettere sui loro libri contabili tutta una serie di strumenti (pieni zeppi di perdite) che tenevano parcheggiati fuori bilancio in "veicoli" costruiti appositamente.
Molti speravano che in base alle nuove regole di bilancio finalmente sarebbe stata fatta chiarezza sulla situazione contabile delle maggiori banche statunitensi. Dopo aver dato un occhiata al testo dell'FAS 140 iniziarono a circolare i primi dubbi. Un articolo su bloomberg la descrive così:
Sotto l'FASB 140, una delle regole che il consiglio sta considerando di cambiare, le entità possono rimanere fuori bilancio se le loro attività sono "significativamente limitate" e "completamente specificate" nei documenti legali che le hanno create.
Il testo è poco chiaro e non si sa ancora bene da che parte prenderlo, ne cosa si intenda con "significativamente limitate". Sembra la classica legge fatta apposta per essere fumosa ed arbitraria.
Per fortuna ci ha pensato l'FASB (Financial Accounting Standards Board) a risolvere il problema, garantendo sufficente tempo ai legali dei soggetti finanziari coinvolti, per arrivare ad una comprensione delle nuove regole. Originariamente le nuove direttive sui bilanci dovevano scattare dal 15 Novembre di quest'anno, ma è stato gentilmente deciso di rimandarle di un intero anno.
Le ragioni le spiega sempre Bloomberg:
Il Financial Accounting Standards Board ha rimandato una misura, osteggiata dalla Citigroup Inc. e dalle industrie delle securities, che avrebbe forzato le banche a portare a bilancio assets tenuti fuori da esso, come mutui e debiti sulle carte di credito.
L'FASB ha proposto che le compagnie mettessero i nuovi prodotti derivanti da una securizzazione direttamente a bilancio a partire dal nuovo anno fiscale che parte il 15 Novembre. I membri della Securities Industry and Financial Markets Association e l'American Securitization Forum si sono lamentate che questo cambiamento, che avrebbe coinvolto fino a 11 trilioni messi in entità fuori bilancio, potrebbero far apparire le compagnie, agli occhi dei regolatori e degli inevstitori, a corto di capitali. Le compagnie finanziarie hanno risposto che potrebbero (le nuove regole) peggiorare la crisi creditizia riducendo ulteriormente i prestiti e gli investimenti
Ancora una volta il problema è la verità. Il fatto che gli istituti bancari siano infarciti di perdite va bene, fin tanto che non si fa sapere in giro quanti debiti e quante perdite abbiano realmente riportato. Ovviamente, l'FASB come tutti i regolatori fin'ora, si è trovata daccordo con questa logica e si è associata al giochino di nascondere i problemi sotto il tappetto. L'applicazione delle nuove regole sarà rimandata di un anno.
Come fa una persona ad investire in un entità di cui non può nemmeno verificare la situazione finanziaria?
Solo un idiota investirebbe ad occhi chiusi fidandosi. La cosa ironica e che i signori che premono per nascondere la verità, sono gli stessi che si lamentando se la gente perde fiducia nel sistema finanziario e scappa a gambe levate dai mercati, oppure comincia direttamente a giocare al ribasso sui titoli bancari i quali avranno poi bisogno di un bello scudo anti-short per salvarsi.
Ovviamente tutto ciò non serve, riesce solo a prolungare l'agonia. E molto simile a ciò che successe alle banche giapponesi durante la crisi di fine anni 80. All'epoca gli economisti americani si scagliavano contro di esse e contro il governo del sol levante, per la sua linea di azione. "Dovete dire la verità" gridavano. Solo così si potrà ripristinare la fiducia sul mercato. Adesso molto educatamente, i giapponesi se la ridono sotto i baffi, mentre assistono al triste spettacolo che stanno dando la finanza e i regolatori americani.
Alla mia richiesta di verità, che si va ad unire a quella di diversi illustri economisti, di fatto la finanza Statunitense risponde come fece Jack Nicholson nella scena finale del film "codice d'onore" a Tom Cruise:
"La verità??? Voi non potete reggere la verità!!!!"
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