mercoledì 1 ottobre 2008

Ma non mi dire!!!

Tra qualche giorno si esaurisce il divieto di short (le vendite al ribasso) che la SEC ha imposto sui titoli del settore finanziario, con la scusa che esse deprimessero i listini di borsa.

Scrissi qualche giorno fa cosa pensassi esattamente di quella trovata geniale. Ora un articolo di reuters descrive i lamenti di molti economisti che rimpiangono le scomparse short. Hanno magicamente scoperto che esse espletano una funziona stabilizzante sul mercato. La loro assenza non ha fatto che peggiorare i recenti crolli delle borse.

Data l'estrema ristrettezza di liquidità, resa lampante dal folle livello raggiunto dal tasso interbancario (Libor al 6,88 ed Euribor al 5,05), le short avrebbero fornito sollievo, visto che quando i titoli diventano troppo depressi gli shortisti comprano per coprire la loro posizione. Di solito gli acquisti si concentrano verso la chiusura dei mercati, dando vita alle famose cavalcate di fine seduta.

Da Reuters:
"Siamo privi di liquidità al momento e l'assenza (delle short) significa che non siamo in grado di intercettare il pugnale mentre cade" ha detto Jamie Selway, direttore del White Cap Trading un broker istituzionale di New York. "Quello che le short fanno è di fornire liquidità (attività di scambio) che eleva la qualità del mercato e che certamente riduce la volatilità.
Questo risultato era ovvio. Quello che si è notato proibendo le short è un calo drastico negli scambi. Cioè una riduzione effettiva di liquidità. In un mercato che di liquidità ha un bisogno disperato si è rivelata una mossa controproducente.

I genii che hanno partorito il blocco delle short sono gli stessi che hanno progettato il famoso piano di salvataggio di Wall Street da 700 miliardi, piano che pare sarà rivotato oggi.

Dati i suoi ideatori vi lascio immaginare come potrà mai andare a finire se esso verrà approvato.

4 commenti:

A ha detto...

Stand,

mica sei tu l'user 2cents sul blog di Roubini? Tutto tornerebbe.

Stand ha detto...

No Alessandro. Mi dispiace darti una delusione, ma non ho mai scritto sul Blog di Roubini anche se lo leggo sempre con piacere dato che è uno dei pochi ad aver detto con largo anticipo ciò che avrebbe dovuto essere evidente a tutti.

A ha detto...

Beh, in ogni caso complimenti per la chiarezza di pensiero e di esposizione.

Visto che molti degli argomenti che tratti interessano anche me e che abbiamo un background comune (i blog finanziari e i giornali americani) pensavo di linkare e commentare qualche tuo post dal mio blog Castelli di Carte.

Sai mica di altri blog di finanza interessanti in italiano?

Stand ha detto...

Ciao Alessandro, se vuoi linkare, commentare o pubblicare integralmente un mio posto non c'è nessun problema. Basta che ne indichi la fonte. Riguardo a blog economici italiani mi capita di leggere qualche volta quello di Sarli (http://www.diariodellacrisi.blogspot.com/).
Altri non me ne vengono in mente. Non ho mai trovato blog specifici in materie economica come ce ne sono negli USA, almeno non di interessanti. Solo alcuni che magari ogni tanto tra i vari post ne pubblicano di economici, ma che tendono ad essere abbastanza generici. I quotidiani italiani poi sono da dimenticare, anche perché al massimo sono una brutta copia di quelli esteri. Da quel punto di vista ad esempio una delle cose più sensate che si trovi in italiano sono le rassegne economiche di Dagospia. Il che la dice lunga su come siamo messi.