venerdì 10 ottobre 2008

Il cielo sta crollando


Contemplate il grafico qua sopra e abbiate paura. Abbiate tanta, tanta paura. Quella linea che schizza in alto con una rapidità spaventosa rappresenta il TED. Per chi non lo sapesse il TED misura la differenza tra il tasso interbancario a 3 mesi ed i buoni del tesoro sempre a 3 mesi. Più questa differenza è elevata più la situazione è critica. Il fatto che quella linea blu abbia un andamento parabolico verso l'alto è male, molto molto male. Significa che le banche non si prestano più denaro. Se ieri avevo detto che l'economia era come intrappolata in un blocco di ghiaccio oggi mi devo ricredere. Sono stato troppo ottimista.

Il mercato interbancario non è semplicemente bloccato. Si sta disintegrando. Il libor è salito ancora, oggi ha toccato il 4,82%. Le banche stanno erigendo dei firewall attorno a loro. Si dice che le banche Giapponesi abbiano del tutto smesso di prestare soldi a quelle Europee ed Americane e corre voce che la Goldman Sachs e/o la Morgan Stanley verranno nazionalizzate nel week end. Il panico si respira a pieni polmoni e ci sono tutte le ragioni per abbandonarsi ad esso.

Se per caso pensate ancora che la situazione non sia critica sentite questa: le banche non accettano più le lettere di credito. Molti di voi si staranno chiedendo di che cavolo parlo. Per farla breve le lettere di credito sono delle assicurazioni di pagamento emesse da un banca. Se io voglio fare affari e spedire per esempio, un carico di roba ad un cinese posso chiedere che mi venga presentata da esso una lettera di credito emessa da una banca. Questa lettera mi assicura che il pagamento del carico verrà effettuato. Se le banche non accettano più come valide le lettere di credito emesse dalle loro colleghe tutto si blocca, e con tutto intendo robetta tipo spedizioni di navi cariche di grano. Sul blog di Yves Smith un investitore ben addentro al sistema dice:

In definitiva, se ogni controparte non è affidabile allora non esiste più un mercato e non esiste più un economia. Ho parlato con mio amico questo pomeriggio, il cui padre è nel campo del business delle spedizioni da sempre. Rating immaccolato e bilancio solido come una roccia. Ha detto che se prendesse la sua lettera di credito della PNB Paribas e la portasse alla Citi (Citigroup) oggi, per avere del fondi a breve termine per la sua nave, non gli verrebbero concessi. Questo significa che non è in grado di spedire la merce, quindi entro due settimane, la mancanza fisica delle merci salirà alle stelle. LE BANCHE CENTRALI NON POSSONO PERMETTERE CHE CIÒ ACCADA O NON AVREMMO PIÙ UN ECONOMIA, OLTRE CHE UN MERCATO DEL CREDITO.
Il maiuscolo non è mio era nel messaggio originale. E' ovvio che le banche centrali non possono permettere che avvenga una cosa del genere. Faranno di tutto per impedirlo, ma attenzione: questa settimana son già state usate le armi nucleari. Han fatto di tutto: tagli folli dei tassi, mostruose iniezioni di liquidità nel sistema, semi-nazionalizzazioni di intere banche e non è servito a niente. Quello che il mercato sta capendo perfettamente è che le banche centrali ed i governi sembrano non avere le spalle abbastanza grosse per risolvere questa situazione. Il libor non si è abbassato in seguito ai tagli. Bernanke aveva una paura folle che i mutui e i debiti delle aziende che sono in gran parte agganciati al suo valore salissero (molti debiti resetteranno tra breve) strangolando ancora di più il sistema. Questa è stata una delle ragioni dietro al taglio di massa degli ultimi due giorni.

Non è servito. La prossima mossa che sta contemplando la FED è di garantire i debiti delle banche. In sostanza le obbligazioni. La paura è che il fallimento di una banca inneschi la miccia dei cds. Tenete conto che per ogni obbligazione in circolazione sono stati emessi fino a 10 cds, dato che fino a che la bolla tirava e nessuno falliva, sembrava brutto rifiutare la vendita di cds a chi non possedeva fisicamente un obbligazione (in sostanza uno che speculava piuttosto che assicurarsi veramente). La Lehman con un capitale di 128 miliardi si stima abbia sulla testa almeno 400 miliardi di cds il cui valore sarà stabilito oggi alle 10 (ora americana), ma che già si preannuncia come un vero e proprio massacro. Negli ultimi giorni tutta una serie di grossi soggetti hanno dovuto accumulare ingenti quantità di denaro prevedendo di dover pagare grosse cifre per i cds emessi sulla Lehman. Anzi, si mormormora che il crollo a Wall Street di ieri sia stato innescato da un fondo di investimento che per recuperare capitali ha dovuto svendere a dei prezzi da film horror. Meglio quindi garantire le obbligazioni bancarie che stare ad aspettare che le banche falliscano e che cifre 10 volte superiori al valore delle suddette obbligazioni non vengano pagate.

Rimane però il problema delle aziende. La General Motors ad esempio è sull'orlo della bancarotta. Il titolo vale meno di 5 dollari ad azione e sul suo fallimento sono stati emessi cds per il valore di 1 trilione. Pensate che chi ha emesso questi cds abbia una cifra del genere o che sia in grado di recuperarla in un mercato simile? Cosa vogliamo fare? Garantire anche il debito della GM?

E con la Ford che non sta certo in condizioni migliori che si fa? Dove ci fermiamo e fin dove siamo in grado di arrivare?

Non so cosa proveranno a fare gli omini del G7. Il primo ministro inglese suggerisce di arrivare a garantire i prestiti interbancari. A questo punto facciamo probabilmente prima a nazionalizzare l'intero sistema bancario internazionale. Paulson ha detto che valuterà l'idea di Brown, anche se è evidente che non gli piaccia affatto. Qualunque cosa si inventino tenete però conto che sarà l'ultima spiaggia. Se non funzionerà non rimarrà che la nazionalizzazione coatta del sistema bancario o il collasso completo e dato che le armi nucleari le hanno già usate senza successo non resta loro che provare quelle da film fantascienza, l'equivalente delle nova bomb, dei missili gravitazionali, dei siluri fotonici.

Fate quindi molta attenzione a come reagirà al mercato e considerate che in caso di reazione negativa quella sarà l'ultima occassione che avrete per fari prendere dal panico. Io ho già cominciato da un po'. E se qualcuno nonostante tutto ancora non è spaventato si vada a leggere l'ultimo post di Roubini. Usando il suo tono asciutto e accademico tipico del professore universitario dice cose ancora più terribili di quelle che potrei dire io. Correttamente avverte che siamo sull'orlo di una Depressione mondiale, al contrario del buffone a capo dell'FMI che parla di rischio di recessione mondiale.

Cu Cu! C'è nessuno in casa? Siamo in recessione dal quarto quarto dello scorso anno, se non da prima. La vogliamo smettere di usare degli eufemismi?

Il rischio qua è quello del collasso completo. Roubini fornisce anche una serie di passi da intraprendere per impedire che si verifichi. Essi di fatto sono le armi da telefilm di fantascienza di cui parlavo prima:

Un taglio dei tassi di un punto e mezzo

Un aumento della spesa pubblica in infrastrutture e un altro pacchetto di stimolo sotto forma di assegno da consegnare ad ogni cittadino

Il blocco degli sfratti e una rapida riduzione dell'indebitamento delle famiglie (come non lo dice esattamente)

Una completa garanzia dei depositi ed una nazionalizzazione degli istituti indispensabili

La fornitura di una continua linea di credito aperta agli istituti solventi

La continua fornitura di credito alle aziende in buona salute in modo da tenere in moto il comparto produttivo

Un accordo tra le nazioni debitrici e quelle con un surplus in modo che queste ultime continuino a comperare debito dalle prime ed si impegnino a non chiederene la liquidazione

Questo è un veloce riassunto, ma vi consiglio di leggervi l'intero articolo. Non son convinto che i passi suggeriti da Roubini potrebbero funzionare realmente, specialmente l'ultimo. Non mi sembra affatto facile nella situazione attuale, convincere ad esempio la Cina che sia nel suo interesse non vendere il debito pubblico americano e anzi continuare a fornire soldi agli Stati Uniti.

In ogni caso, quello che vi consiglio ancora una volta è di tenere gli occhi ben aperti. Se la prossima settimana la situazione non comincerà a stabilizzarsi rischieremo il collasso completo, nel qual caso vi auguro di avere una bella scorta di cibo in casa.

Vi servirà.

3 commenti:

Lapidarius ha detto...

Roubini consiglia una ricetta keynesiana (primi due suggerimenti) più una serie di misure di emergenza che anche se attuate tutte al massimo salveranno - forse - qualcosa nell'hard landing.

Non vedo come si potrà evitare, pur anche salvando le banche, una serie spettacolare di fallimenti nell'industria e nel commercio...

A ha detto...

lapidarius,

di fatto la scelta è tra salvare il creditori delle banche (questo è il vero nodo) o salvare l'economia.

Qualunque persona con un QI a due cifre sceglierebbe di salvare l'economia, mentre politici e banchieri preferiranno salvare i creditori delle banche (ossia i ricchi e i vecchi).

Per quanto ammiri Roubini, le sue ricette per il salvataggio del sistema mi sembrano spaventosametne vecchio stile.

Lapidarius ha detto...

Caro Alessandro,

concordo con te su entrambi i punti.

Pare infatti che la preoccupazione dei governi sia essenzialmente volta ad evitare con ogni mezzo, razionale o irrazionale che sia, la bancarotta delle banche commerciali e, data la dimensione delle esposizioni, anche di quelle centrali stesse, ossia a tenere in piedi il sistema finanziario a discapito - se necessario - dell'economia reale (con il rischio tutt'altro che remoto di sfasciare entrambi i sistemi).

Certo, la ricetta di Roubini è vecchia - o, forse meglio, diciamo classica - ma non vedo che altro si potrebbe proporre nello scenario che pare attenderci.

Perché, naturalmente, l'apparente rimbalzo di oggi sbandierato a destra e a manca come segnale di ripresa, lascia il tempo che trova a mio modesto avviso, ed è più parte del problema che della soluzione: si deve infatti all'alluvione di liquido che le banche centrali - FR in testa - stanno pompando nel mercato a tutto spiano e con tutti i mezzi straordinari possibili...