venerdì 6 giugno 2008

Dietro l'angolo la fine del mondo

Vorrei iniziare questo post nello stesso modo in cui cominciava la famosa "guida galattica per autostoppisti":

"Niente panico!"

Detto questo; consiglio ai lettori del blog di assicurarsi di essere ben ancorati alla sedia, di versarsi un bicchiere di whiskey e magari anche 2 gocce di valium prima di proseguire la lettura.

Cominciamo con qualcosa che si riallaccia all'ultimo post. Riporto un estratto di un articolo su Bloomberg Lacker Says Fed Loans to Wall Street Risk More Crises:

Richmond Federal Reserve Bank President Jeffrey Lacker said the lending to securities firms that the central bank introduced in March may lay the seeds of further financial crises.

"The danger is that the effect of the recent credit extension on the incentives of financial-market participants might induce greater risk taking," Lacker said in a speech to the European Economics and Financial Centre in London. That "in turn could give rise to more frequent crises," he said.

Lacker urged that the central bank now "clearly" set boundaries for its help to financial markets. In an interview yesterday on the themes of his speech, Lacker said even those new boundaries may not be believed by investors unless a financial firm fails "in a costly way."

Il presidente della Federal Reserve di Richmond Jeffrey Lacker dice che i prestiti alle aziende che si occupano di securities che la banca centrale ha introdotto in marzo possono rappresentare il seme di una futura crisi finanziaria

"Il pericolo è che l'effetto della recente estensione del credito e dei vari incentivi ai partecipanti nel mercato finanziario, possano indurre questi soggetti a lanciarsi in eccessivi rischi", Lacker ha detto in un discorso tenuto all' European Economics and Financial Centre a Londra. "Questo può avere come conseguenze il sorgere di crisi molto frequenti" aggiunge

Lacker ha premuto perchè la banca centrale stabilisca confini "chiari" per il suo aiuto ai mercati finanziari. In un intervista ieri riguardo ai contenuti del suo discorso, Lacker ha affermato che questi nuovi ipotetici confini non saranno ritenuti affidabili dagli investitori a meno che uno dei grossi soggetti finanziari non fallisca "in una maniera estremamente rovinosa"

Lacker non risparmia le critiche nei confronti di Bernanke. Il sempre più isolato capo della Fed aveva provocato più di un alzata di sopracciglia con il suo discorsetto all' International Monetary Conference di Barcellona. Il trattamento che viene riservato a Bernanke sembra simile a quello che si teneva nei confronti dei lebbrosi e appestati in altri tempi. Lacker infierisce sul pover'uomo parlando delle facility messe in piedi dalla Fed:

The central bank has introduced three programs since December to help counter the credit crisis. Along with the Primary Dealer Credit Facility, the Fed lends Treasuries to dealers in exchange for mortgage and asset-backed debt through the Term Securities Lending Facility. The Term Auction Facility offers cash loans to banks.

Lacker indicated skepticism about the value of the programs.
"It isn't clear what kind of market failure is being addressed" with the TAF, he said. Central bankers should be wary "that they can substitute their own judgment about the fundamental value of financial instruments," he said.

La banca centrale ha introdotto 3 programmi da Dicembre per cercare di contrastare la crisi del credito. Assieme alla Primary Dealer Credit Facility, la Fed presta buoni del tesoro ai dealers (banche di investimento e grossi brocker) in cambio di mutui e asset garantiti dai debiti, attraverso la Term Securities Lending Facility. La Term Auction Facility offre denaro fresco alle banche.

Lacker esprime il suo scetticismo riguardo alla validità di questi programmi. "Non è chiaro a che tipo di fallimento del mercato si rivolgano" ha detto riferendosi al TAF. I banchieri centrali devono essere consapevoli "che essi (questi programmi) possono finire col sostituire il giudizio degli stessi banchieri riguardo al valore effettivo degli strumenti finanziari" ha aggiunto

Il TAF (per maggiori delucidazioni potete leggere qui), la facility che fornisce di denaro le banche in mutande, non ha fatto che lievitare di entità passando dagli iniziali 20 miliardi mensili agli attuali 150 miliardi. Doveva durare solo 6 mesi, giusto il tempo per dare tempo alla crisi del credito di esaurirsi, ma indovinate un pò che stanno pensando di fare?

Di rendere il TAF un programma permanente. Mi raccomando però. Non preoccupatevi, il peggio è alla nostre spalle come dichiarano valenti economisti.

Per riprendere la frase di apertura: "Niente panico!"

Storicamente la Fed è sempre stata una delle principali detentrici di buoni del tesoro. Questa caratteristica era uno dei fattori che contribuivano a generare quell'aurea di solidità e affidabilità di cui la banca centrale statunitense sembrava essere ammantata. Come rivela sempre Bloomberg le cose non sono più come una volta:

"The Fed is selling Treasury bills at the fastest pace since it was founded in 1913 to support bank- lending programs meant to boost confidence in financial markets. The Fed owns $34.3 billion of the securities, down from $267 billion, or 27 percent of the market, in December."

"La Fed sta vendendo buoni del tesoro al tasso più veloce che sia mai stato riscontrato dalla sua fondazione nel 1913, per supportare i suoi programmi di prestiti alle banche che hanno come obiettivo di ripristinare la fiducia sui mercati finanziari. La Fed possiede attualmente 34,3 miliardi di dollari in buoni, quantità che si è abbassata al 27% del mercato totale da Dicembre, scendendo dai 267 miliardi precedenti"

Detta in altri termini la Fed ha venduta l'88% dei buoni del tesoro a sua disposizione. Ormai le son rimaste solo le mutande da vendere, a meno che , come qualcuno propose il mese scorso, il governo degli USA non decida di emettere Bot da regalare alla Fed per permetterle di continuare a finanziare le varie banche decotte.

Mi raccomando, non agitatevi contemplando i suddetti numeri. Il peggio sta per passare.

"Niente panico!"

La mia attuale banca del cuore la Lehman come riportato in un post di un paio di giorni fa sembra navigare in cattivissime acque. Dopo aver annunciato la necessità di trovare 4 miliardi da qualche parte per non finire a gambe all'aria, due giorni fa ha deciso di prendere quel pò di capitale che ancora possiede e di ricomprarsi una parte delle sue stesse azioni. Sembra un disperato tentativo di punire gli shortisi, quei signori che hanno scommesso al ribasso sul titolo prevedendo che avrebbe raggiunto il livello di 2,5 dollari ad azione (praticamente un livello da fallimento) entro la fine di Giugno. Bernanke tempo fa affermò che non avrebbe permesso comportamenti di questo tipo. Non avrebbe consentito a banche che restavano in vita solo grazie all'ossigeno garantito dalle facility della Fed, di prendere il denaro così fornito ed usarlo per ricomprarsi le proprie azioni.

Un giochino di questo tipo si può rivelare estremamente pericoloso. Se il riacquisto delle propie azioni non ottiene l'effetto di far risalire il titolo, la suddetta banca ci ha rimesso 2 volte. Ha perso dalla caduta del valore del titolo che non è riuscita a frenare e ha perso il denaro usato per ricomprarsi le azioni. E' una di quelle pratiche che le banche hanno adottato disperatamente durante la grande depressione con risultati eccellenti (sarcasmo), come tutti sappiamo. Pensate che Bernanke abbia detto qualcosa riguardo a questa simpatica manovra della Lehman?

E magari il capo della Fed si sta seriamente chiedendo come mai tutti sembrano abbandonarlo.

Il CEO della Lehman intanto va in giro a dichiarare che la banca non ha nessun problema di capitale. Mmmmhhh dove ho già sentito questa cosa? ...Ah si, la disse un certo Alan Shwarz, il CEO della defunta Bear Sterns un paio di giorni prima che la banca dichiarasse fallimento. Mentre il Wall Street Journal rassicurante racconta che la Lehman ha deciso di mostrare i suoi bilanci a investitori istituzionali come grandi fondi pensioni, in modo che questi resisi conto della stabilità della banca possano decidere di investirvi senza preoccupazioni, meno positive sono le valutazioni del Financial Times che ricorda come la Lehman sia la banca più shortata a Wall street.

Riporto uno stralcio da routers sul possibile futuro della Lehman:

"It's a very different situation from Bear Stearns," said one senior investment banker....

"Is Lehman going to have problems? I wouldn't be shocked," said William Fleckstein, president of Fleckstein Capital in Seattle, Washington. "If it gets to that point, I don't know what the Fed is going to do."....

One big problem is a lack of probable candidates. Many of the deep-pocketed U.S. commercial banks have problems of their own.....This leaves European banks as potential bargain-hunters...However, these banks, too, have recently come under strain....

"E' una situazione completamente differente da quella della Bear Stearns", dice un navigato banchiere d'investimento

"La Lehman è destinata ad avere dei problemi? Non ne sarei sorpreso", dice William Fleckstein presidente della Fleckstein Capital in Seattle, Washington. " Se arrivassimo a quel punto non ho idea di quello che la Fed potrebbe fare."....

"Uno dei maggiori problemi è la mancanza di possibili candidati. Molte banche commerciali di quelle con il portafoglio abbastanza capiente (per comprare la Lehman) hanno i loro problemi...Questo lascia solo le banche europee come possibili acquirenti fallimentari...Putroppo, anche esse, recentemente hanno mostrato diverse sofferenze

Fleckstein dice che non sa cosa potrebbe fare la Fed in caso di fallimento della Lehman. Sono convinto che neanche Bernanke lo sa e che prega ogni notte perchè la essa rimanga in piedi e trema al pensiero di trovarsi imprigionato una seconda volta in un marasma simile a quello prodotto dalla caduta della Bear. Oltre alle rassicuranti dichiarazioni del suo CEO la risposta della Lehman alle recenti turbolenze che la circondano è stato il trapelare di un documento interno riservato, venuto in possesso della CNBC (network televisivo economico americano) in cui viene rivelato che la Lehman ha ridotto il suo leverage (il rapporto tra il denaro investito a debito e il capitale vero) da 31:1 a 12:1, che essa ha ricomprato solo una piccolissima parte delle sue azioni e che difficilmente lo rifarà in futuro.

Il misterioso e segreto memo sbucato chissà come sulla scrivania di un presentatore televisivo dice che tutto va bene. Quindi perchè preoccuparsi?

Ricordatevi: "Niente Panico!"

Ho parlato in passato di Countrywide quello che era il più grande emettitore di mutui statunitense. L'anno scorso la Countrywide dichiarò falliemento dopo un prestito di 2 miliardi ricevuto da Bank of America e venne comprata dalla stessa per altri 4 miliardi.

Un affarone!

E' di questi giorni la notizia che Bank of America potrebbe essere costretta ad ingoiarsi (anche se in passato ha minacciato di scappare semplicemente via) 12 miliardi di perdite, a tanto ammonterebbe il buco della Countrywide.

E per completare il giro turistico a Bancarottandia il Financial Times ci comunica che le banche potrebbero essere costrette a inserire nei propri bilanci 5 trilioni di dollari in titoli di vario genere che tenevano parcheggiati nei famosi SIV e Conduits, scatole vuote attraverso cui le banche conducevano operazioni spericolate e in cui parcheggiavano le perdite in modo che queste non macchiassero i bilanci.

Da bravi rileggete la cifra sopra. 5 trillioni sono 5 mila miliardi di dollari. Per fortuna non sono unicamente perdite quelle che andranno rimesse a bilancio. Si stima che appena il 20% di quella cifra potrebbero essere perdite reali. Un modico trilione di dollari. Equivalente alle perdite totali che solo un mese fa l'FMI valutava essere scaturite dalla crisi del credito esplosa nel luglio del 2007.

Dal Financial Times:

Birgit Specht, head of securitisation analysis at Citigroup, said: "We think it is very likely that these vehicles will come back on balance sheet.
"This will not affect liquidity because [they] are funded, but it will affect debt-to-equity ratios [at banks] and so significantly impact banks' ability to lend."


Birgit Specht, capo del reparto di analisi sulle securities alla Citigroup, dice " Pensiamo che sia molto probabile che questi veicoli torneranno indietro nei bilanci".
"Questo non intaccherà la liquidità perché essa viene fornita (dalla Fed con le sue facility), ma intaccherà il rapporto tra debito e capitale delle banche e di conseguenza ciò avrà un impatto sulla capacità delle banche di prestare denaro"

In pratica non appena tutta la robaccia che avevano parcheggiata fuori bilancio perché ormai priva di valore o problematica tornerà nei libri contabili le banche dovranno alzare le loro riserve di capitale per far fronte alle nuove esposizioni. Da dove lo prenderanno mai questo denaro non è dato sapere. La Citigroup, la più grande banca americana ha un leverage di 19:1 e ha da poco annunciato un piano da fine del mondo.

Ma stoicamente io rimango sereno e continuo a ripetere "Niente Panico!"

C'erano una volta le Monoline, le famose agenzie che assicuratrici che emettevano swap (i celebri CDS, per delucidazioni potete leggere qui) in grado di assicurare dal fallimento dei bond emessi dalle aziende municipalizzate americane e dai bond garantiti dai mutui cartoralizzati (Cdo). Il rating dei bond delle municipalizzate dipendeva strettamente dal rating di queste agenzie per cui un degradamento di esse da parte delle 3 agenzie di rating è sempre stato visto come un possibile armageddon. Se le assicuratrici perdevono la tripla A come rating, di conseguenza anche quello dei bond che assicuravano calava facendo perdere anche ad essi la tripla A. I fondi pensione non possono per mandato investire in bond che non abbiano una AAA (il rating più alto) perchè gestiscono i risparmi dei lavoratori.

Un abbassamento di rating avrebbe significato una vendita di massa di questi bond facendo crollare il mercato. Come se non bastasse in caso di abbassamento del rating, anche chi non è costretto a vendere è comunque obbligato ad accumulare capitale aggiuntivo come riserva dato che i bond insieme al rating perdono anche di valore (perché ritenuti dal mercato meno sicuri e quindi meno vendibili). Proprio per questa ragione le agenzie di rating si sono sempre rifiutate di abbassare il rating alle Monoline. Vivevano nel terrore di provocare l'apocalisse finanziaria. Il mercato nel frattempo era già avanti come dimostra bene il grafico sotto (preso da globaleconomicanalysis.blogspot.com) che riporta l'andamento del titolo dell'Ambac uno dei maggiori assicuratori, assieme alla MBIA.


Finch alcuni mesi fa degradò le Monoline, ma questo non fu sufficiente a generare il panico sul mercato, riuscì semplicemente ad aumentare il valore nozionale delle famose swap emesse dalle Monoline, alzandolo da 45 trilioni a 62 trilioni. Ieri anche Standard and Poor's ha finalmente degradato il rating delle Monoline facendo passare l'Ambac e l'MBIA da AAA a AA. Moody's che solo il giorno prima le aveva messe entrambe sotto osservazione per un possibile abbassamento del rating, ormai non avrà più scelta se non agire entro breve ed adeguarsi alla sue due colleghe.

Cosa succederà a quel punto?

E' gia partita la girandola delle previsioni. In questo articolo vengono riportate alcune stime preliminari che riguardano le banche (le perdite dei fondi pensione e altri investitori istituzionali e non, sono esclusi):

I received a note today putting exposure within the banks at $600 billion. Barclay’s is estimating losses of $143 billion on a markdown—I think Moody’s has to follow suit for it to kick in at that level—UBS puts it at $203 billion, and Oppenheimer says Citi, Merrill, and UBS will write down somewhere between $40 and 70 billion among the three of them—a wide spread, I agree.

Ho ricevuto oggi una nota che segnala l'esposizione delle banche in 600 miliardi di dollari. Barclay's stima le perdite in 143 miliardi a seguito di un abbassamento del rating - penso sia necessario che Moody's segua l'esempio delle sue colleghe perché si arrivi a questo livello - UBS stima 203 miliardi di perdite, e Oppenheimer (istituto in cui lavora Meredith Whitney analista che gode di ampio credito e da me citata diverse volte) pensa che prendendo in esame la Citigroup, la Merill, e l'UBS tra le tre le perdite oscilleranno tra i 40 e i 70 miliardi - una forbice piuttosto ampia, certamente.

Altri 600 miliardi di perdite considerata l'attuale situazione del sistema bancario non sono certo un piccola botta e questo per un abbassamento di rating da AAA ad AA (cioè 2 livelli). Moody's poco tempo fa provò sperimentalmente ad assegnare il rating alle aziende, basandosi sul costo delle swap (sono dei CDS come quelli emessi dalle Monoline), che assicuravano chi le comprava, contro il fallimento delle suddette aziende (più un azienda è precaria e più la swap che protegge dal suo possibile fallimento costa). Venne fuori che il rating misurato in questa maniera era più affidabile del sistema classico. Non me la sento di dirvi che rating veniva assegnato all'Ambac con questo nuovo metodo, temo che potrebbe venirvi un infarto. Mi limito a dire che iniziava con una lettera C.

Speriamo quindi che si limitino a degradare il rating solo fino alla AA e vedremo alla fine, messo tutto insieme, che perdite arriveranno a totalizzare le banche (si accettano scommesse).

Brunetta ha già smentito Tremonti (ogni giorno una smentita, sto ancora aspettando che i figli di berlusconi si comprino l'alitalia) che parlava di ragranellare 30 miliardi di euro in tre anni con le varie manovre economiche , alzando la cifra a 36 miliardi a causa del rallentamento economico. Quanto mi piacerebbe sapere quale calcoli ha fatto per arrivare a stabilire che solo 6 miliardi saranno il costo che l'italia pagherà in finanziaria, sull'altare della crisi economica.

In ogni caso voi rilassatevi, il peggio è passato, la crisi del credito si sta esaurendo e l'economia male che vada ripartirà il prossimo anno .

Non dimenticate mai:

"Niente panico!"

Io, penso che nel frattempo andrò alla ricerca di una bottiglia di whiskey.


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